OCEANO (XXV, p. 146)
Sulla partizione e maggiori profondità degli oceani, nuovo contributo ha arrecato T. W. Vaughan, anche se egli ha trascurato molti dei mari interni e marginali solitamente considerati. La classificazione del Vaughan è qui sotto riportata:
Sulle crociere d'interesse generale che hanno portato ad una ulteriore conoscenza degli oceani v. atlantico, oceano; indiano, oceano; pacifico, oceano, in questa App. In linea generale si osserva che il moderno orientamento degli studî oceanografici esclude la possibilità di effettuare crociere generali nei diversi oceani, del tipo della Challenger o di quelle organizzate dal Principe Alberto I di Monaco.
La conoscenza della composizione e distribuzione dei fondi sottomarini non consente di riassumere i risultati di studî parziali in un quadro generale tale da modificare le idee già note. Invece assai più approfondite sono le conoscenze intorno alla temperatura di superficie e di profondità; l'andamento della prima è convenientemente illustrato per i due mesi più caratteristici (febbraio e agosto) dalle figure 1 e 2. La fig. 3 illustra le condizioni della salinità degli oceani in superficie durante il periodo estivo boreale. Tali condizioni debbono esser messe in rapporto con quelle della temperatura, così da ottenerne le relazioni che legano queste due funzioni e che possono consentire una valutazione della distribuzione della densità delle acque marine e quindi, in base alle vedute di A. Defant e altri autori, consentire la interpretazione dei fenomeni della dinamica oceanica e in particolare del regime delle correnti marine.
Nel campo chimico i progressi compiuti sono notevolissimi; particolare importanza hanno i dati calcolati di recente.
Particolare interesse hanno anche gli studî relativi agli elementi in soluzione (circa metà di quelli conosciuti) ai ieciproci equilibrî e alle leggi che regolano la solubilità dei gas in funzione della temperatura, pressione, ecc.
Nel settore della biologia marina si hanno ormai dati sufficienti per tracciare un quadro delle relazioni tra organismi e composizione chimica delle acque, come risulta dal diagramma della p. 435 relativo alle variazioni medie di PO4 di NO3 e di silicio dalla superficie a 3-4000 metri.
Nuovi elementi anche sulla distribuzione della fauna consentono di stabilire una classificazione degli organismi: Organismi pelagici: provincia neritica, provincia oceanica. Organismi bentonici: sistema littorale (zona eulittorale, zona sublittorale); sistema profondo (zona bentonica, zona abissale).
I limiti tra le varie zone sono illustrati nella fig. 4; particolare interesse offrono a tal proposito le conclusioni cui è giunto V. W. Ekman, secondo il quale possono distinguersi negli oceani le seguenti zone faunistiche:
A. Oceano Atlantico: 1) zona artica; 2) zona della fauna boreale; 3) zona della fauna atlantico-mediterranea; 4) zona dell'Atlantico centrale e delle barriere oceaniche; 5) zona tropicale dell'Africa occidentale; 6) zona tropicale americana; 7) zona della fauna dell'Africa meridionale e di SO; 8) zona sudamericana australe; 9) zona antartica.
B. Oceano Pacifico: 1) zona artica; 2) zona temperata americana; 3) zona temperata asiatica; 4) zona del Pacifico orientale delle barriere oceaniche; 5) zona tropicale americana; 6) zona tropicale indo-pacifica; 7) zona peruviano-cilena; 8) zona sudamericana australe; 9) zona neozelandese; 10) zona antartica.
Oceano Indiano: 1) zona tropicale indo-pacifica; 2) zona sudaustraliana; 3) zona delle Kerguelen; 4) zona antartica.
Comunicazioni oceaniche (XXV, p. 155). - Nel decennio precedente la seconda Guerra mondiale le proporzioni dei traffici commerciali fra i varî fasci oceanici erano rimaste equilibrate o si erano leggermente spostate a favore del traffico nord-atlantico con un'intensificazione anche del movimento sulle vie congiungenti i porti nordamericani con quelli del golfo di Guinea.
La guerra ha modificato per le sue esigenze la circolazione, che solo ora va riprendendo secondo le rotte colleganti i paesi a maggior movimento commerciale. Notevole importanza hanno assunto e mantenuto i fasci colleganti le due Americhe sia nell'Atlantico sia nel Pacifico, nonché il fascio attraverso il Pacifico tra l'Asia e l'America settentrionale.
Così dicasi delle linee aeree la cui evoluzione è continua in rapporto al sempre maggiore sviluppo dell'aviazione.
Bibl.: H. U. Sverdrup, M. W. Johnson, R. H. Fleming, The Oceans, their Physics, Chemistry and general Biology, New York 1946 (con ricca bibliografia aggiornata di tutti gli argomenti).