oceanologico
oceanològico [agg. (pl.m. -ci) Der. di oceanologia] [GFS] Misurazioni o.: sono quelle, fisiche e chimico-fisiche eseguite sulle acque oceaniche, e, in senso lato, sull'oceano nel suo insieme, sia da bordo di navi (che spesso sono apposite navi o.), sia a distanza da terra o dallo spazio (telerilevamento o.: v. telerilevamento: VI 89 b); sono partic. importanti ai fini dello studio del mezzo oceanico e di una descrizione precisa delle sue proprietà. In partic., la determinazione della temperatura e della salinità in un punto qualunque della massa d'acqua e, su grande scala, la misurazione diretta delle correnti richiedono alcune precisazioni. Le prime due grandezze, fondamentali per il calcolo della densità (v. oceanologia: IV 215 e), si determinano contemporaneamente, immergendo fino alla profondità desiderata un complesso strumento (bottiglia o. di Nansen), alla cui parete esterna sono applicati due termometri a rovesciamento. Tale bottiglia, che serve a raccogliere il campione d'acqua, è un recipiente cilindrico alle cui estremità sono fissati dispositivi di chiusura; i termometri a essa applicati sono speciali termometri, la cui posizione in mare nel momento della misurazione, prima del rovesciamento, è quella rappresentata nella fig. 1.1; la bottiglia, fissata a un cavo, scende aperta e, giunta al punto voluto, dopo alcuni minuti di sosta, viene rovesciata da un messaggero (un pesetto) inviato da bordo lungo il cavo, e così chiusa (fig. 1.2). I termometri, che durante la sosta hanno assunto la temperatura ambiente in quel punto, restano pure rovesciati, dando, in virtù della loro costruzione, la possibilità di leggere poi la temperatura del punto. Il termometro a rovesciamento protetto è un termometro che termina a ciascuna estremità con un bulbo (fig. 2.1); nell'assetto in cui esso scende e sosta nel punto voluto, il più grande dei due bulbi è in basso; da questo bulbo si diparte un capillare finissimo che, appena sopra il bulbo, ha una strozzatura e una breve diramazione, dopo di che fa un cappio e poi prosegue diritto terminando in alto con il bulbo più piccolo. Nel termometro in posizione di misura il mercurio riempie il bulbo grande, la porzione diritta del capillare e parte del bulbo piccolo; appena rovesciato con la bottiglia che lo contiene, la colonna di mercurio posta al di sopra della strozzatura, la cui lunghezza dipende dalla temperatura, si separa dalla sottostante, riempiendo il bulbo piccolo e parte del capillare graduato, indicando così la temperatura all'istante del rovesciamento; è possibile leggere il centesimo di grado. Il cappio, che è di diametro discretamente grande, serve a trattenere il mercurio che sarebbe forzato a passare verso la colonna separata, quando il termometro, nel-l'operazione di recupero da bordo, passa in strati di acqua più calda di quella inferiore. La temperatura indicata dal termometro rovesciato viene poi letta a bordo della nave; essa è una temperatura diversa da quella del punto di misura e quindi richiede una correzione; a questo scopo vi è un termometro ausiliario, montato presso il termometro principale a rovesciamento, che va letto, per poter calcolare la correzione, servendosi di apposite formule; questi due termometri vanno racchiusi in uno spesso tubo di vetro, evacuato per eliminare l'effetto della pressione idrostatica. Il secondo termometro a rovesciamento applicato alla bottiglia può essere un termometro identico al primo ora descritto oppure un termometro a rovesciamento non protetto (fig. 2.2) che, a differenza del primo, ha il tubo di protezione aperto e indica una temperatura che dipende anche dalla pressione idrostatica esistente in quel punto; usando la coppia termometro protetto e termometro non protetto, si determina la profondità, mediante opportune formule. L'uso del termometro non protetto, dando la profondità dello strumento, permette anche di determinare l'eventuale inclinazione del cavo. Di solito al cavo si agganciano diverse bottiglie, distanziandole fra loro d'intervalli prestabiliti, così da raccogliere dati contemporanei per i diversi punti di sosta delle bottiglie. Per quanto riguarda la determinazione della salinità, si possono ottenere misure con maggiore precisione di quella consentita dall'analisi chimica, mediante la determinazione della conduttività elettrica, quando si tenga presente la forte dipendenza di questa grandezza dalla temperatura; la misurazione è effettuata mediante strumenti detti salinometri (→ salinometro). Un altro strumento essenziale è il batitermografo (←), che serve a ottenere una registrazione grafica permanente della temperatura dell'acqua in funzione della profondità. La misurazione delle correnti presenta varie difficoltà nei rilievi da bordo di una nave, in quanto i movimenti dell'acqua oceanica vanno studiati in un riferimento fisso rispetto alla Terra. Due sono i modi che si possono usare. Il primo è la modalità euleriana, consistente nel "fissare" la nave (in acque basse, mediante un buon ancoraggio, e in acque alte, con speciali tecniche che oggi si avvalgono anche della determinazione continua del punto-nave mediante sistemi di radionavigazione) e nell'usare un correntometro, strumento che dà l'intensità della corrente e, in genere, anche la direzione di essa in detto "punto fisso". Il secondo metodo è la modalità lagrangiana, basata, per una particella di fluido, sull'osservazione di oggetti alla deriva in superficie, con tecniche come quella con boe libere munite di un radiotrasmettitore oppure quella basata sull'osservazione dell'evoluzione di sostanze traccianti (fluorescenti, radioattive o altre, comunque ben identificabili); nelle tecniche del primo tipo rientra quella dei cosiddetti galleggianti di Swallow, mentre in quelle del secondo tipo rientrano molte delle tecniche di telerilevamento oceanografico (v. telerilevamento: VI 89 b).