OCSE
(App. III, II, p. 295; IV, II, p. 647)
Quando nel 1960 l'OECE (Organizzazione Europea di Cooperazione Economica) si trasformò in OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l'appartenenza all'organizzazione fu estesa dagli originari membri europei a Canada e Stati Uniti. A questi venti paesi si aggiunsero successivamente il Giappone nel 1964, la Finlandia nel 1969, l'Australia nel 1971 e la Nuova Zelanda nel 1973. Inoltre la Iugoslavia partecipò ad alcuni lavori dell'OCSE. La Commissione delle comunità europee e altri organismi, come il Fondo monetario e la Banca mondiale, prendono parte ai lavori dell'OCSE o vi sono rappresentati a un qualche livello. L'OCSE mantiene relazioni con organizzazioni internazionali come FAO, GATT (General Agreement on Tariffs and Trade), UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development), OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), UNEP (United Nations Environment Programme) ed ECMT (European Conference of Ministers of Transport); con organizzazioni non governative quali il BIAC (Business and Industry Advisory Committee to the OECD) che rappresenta le federazioni dei datori di lavoro dei paesi membri, e il TUAC (Trade Union Advisory Committee to the OECD) che rappresenta le associazioni sindacali.
L'OCSE costituisce un forum in cui i 24 paesi membri, assistiti dal Segretariato internazionale con sede a Parigi, lavorano insieme per esaminare e coordinare le politiche economiche e sociali. Gli scopi dell'OCSE non si limitano ai classici obiettivi di crescita economica, piena occupazione e stabilità delle politiche finanziarie, ma si estendono specificamente allo sviluppo economico sostenibile e all'espansione del commercio mondiale su basi multilaterali e non discriminatorie.
L'OCSE è costituita da due organi: quello di governo, che comprende il Consiglio, i suoi comitati e gruppi di lavoro ausiliari (che ammontano a più di 200); e il Segretariato internazionale, composto dal Segretario generale, con incarico quinquennale, e dal suo staff.
Il Consiglio, in cui sono rappresentati tutti i paesi membri, si riunisce regolarmente (di norma ogni settimana) a livello ufficiale (di capi delle delegazioni nazionali) e una volta all'anno a livello di ministri. Il Consiglio istituisce degli organismi ausiliari con la finalità di perseguire gli scopi dell'organizzazione; questi organismi, di solito chiamati Comitati, possono a loro volta formare gruppi di lavoro su problemi specifici. Alcuni di questi gruppi di lavoro hanno assunto un'importanza rilevante, come per es. il Comitato per la politica economica e il suo Gruppo di lavoro iii che affronta il problema delle politiche per la promozione di un migliore sistema dei pagamenti internazionali. Un altro importante comitato è quello per l'assistenza allo sviluppo, il DAC (Development Assistance Committee). Salvo alcune eccezioni, tutti i paesi membri fanno parte dei comitati e dei gruppi di lavoro. Presso il Segretariato generale, sotto la direzione dello stesso Segretario, lavora un gruppo indipendente di esperti di varie discipline, che provengono dai paesi membri.
Inizialmente, gli organismi ausiliari avevano natura subordinata, ma poi sono stati costituiti anche organismi autonomi (o semiautonomi) allo scopo di accrescere la flessibilità dell'OCSE nell'affrontare questioni per le quali un inquadramento meramente intergovernativo era forse troppo limitato. Talvolta, come nel caso dell'IEA (International Energy Agency), gli organismi autonomi sono creati in seno alle esistenti strutture dell'OCSE per il desiderio politico di evitare quanto più possibile che essi assumano un carattere di elevata conflittualità.
L'IEA, per es., fu creato per affrontare il problema degli effetti della politica dell'OPEC durante la prima crisi energetica, ma gli fu dato l'incarico di elaborare un programma globale di cooperazione in campo energetico che prevedesse sia uno schema di allocazione delle risorse energetiche in periodi di emergenza sia progetti di cooperazione a lungo termine riguardanti la copertura del fabbisogno energetico, il risparmio di energia e lo sviluppo di fonti alternative. Altri organismi semiautonomi sono il Nuclear Energy Agency, il CERI (Centre for Educational Research and Innovation) e l'OECD Development Centre. Un gruppo informale di paesi ''donatori'', il Club du Sahel, si è costituito nell'ambito dell'OCSE con il fine di aiutare i paesi africani del Sahel.
Lo strumento politico più importante a disposizione dell'OCSE è rappresentato dalla procedura di confronto e consultazione, con la quale la politica economica di ogni paese membro è sottoposta a una sorta di esame da parte di esperti e delegati degli altri paesi.
La procedura consiste di cinque fasi: ogni paese presenta annualmente un memorandum in cui espone la sua situazione economica e fornisce informazioni sui suoi obiettivi e strumenti di politica economica; il Segretariato internazionale prepara poi una memoria interna che serve da base di discussione; i rappresentanti di due altri paesi, insieme al Segretario generale, compilano una serie di domande che vertono sulle previsioni e sulla politica economica del paese in questione; tali quesiti vengono discussi in incontri di natura confidenziale; sulla base dei risultati di tali confronti viene infine stilato un ''rapporto annuale''. Lo stesso metodo è usato anche in seno al DAC per esaminare le politiche OCSE di cooperazione allo sviluppo.
Nella maggior parte dei casi, l'esito finale delle procedure di consultazione non consiste nell'indicazione di misure vincolanti e neppure di carattere orientativo. In generale, non esistono meccanismi per imporre obiettivi a lungo termine. L'unica eccezione riguarda il campo di pertinenza di alcune organizzazioni autonome (per es., nell'IEA esistono obblighi minimi per quanto riguarda il mantenimento di riserve di petrolio). Accordi presi in seno al Consiglio possono concretizzarsi in misure di natura più formale, prese generalmente con consenso unanime. Più spesso, però, il consenso raggiunto si traduce in una raccomandazione del Consiglio dell'OCSE. Poiché le raccomandazioni dell'OCSE sono indicative di un significativo consenso su importanti questioni, esse esercitano un'influenza rilevante sulla condotta della politica economica dei paesi membri.
L'acquisizione e lo scambio di informazioni sono strumenti assai importanti per la coordinazione delle politiche economiche; e l'OCSE è nota in tutto il mondo per le sue informazioni statistiche e per le sue proiezioni economiche, che vengono formulate congiuntamente da parte di esperti di politica monetaria e fiscale, di tariffe, di prezzi, di valute e di commercio internazionale.
Le previsioni OCSE, basate sulla raccolta ed elaborazione di dati e sulle informazioni acquisite nel corso delle consultazioni, sono reputate altamente affidabili. Importanti fonti di dati economici sono soprattutto l'OECD Economic Outlook, pubblicato semestralmente; l'OECD Employment Outlook, pubblicato annualmente; gli OECD Economic Surveys (rapporti sui paesi membri) e l'OECD-DAC Development Assistance Report. Inoltre l'OCSE e i suoi corpi autonomi pubblicano numerosi volumi e rapporti sulle loro attività.
Il consiglio dell'OCSE ha sempre dato grande rilevanza alla cooperazione con i paesi non membri e, in particolare, con quelli in via di sviluppo e con i paesi dell'Europa centrale e orientale. L'importanza dell'assistenza allo sviluppo fu riconosciuta dalla stessa Convenzione con cui fu istituita l'OCSE. Il DAC è un comitato speciale i cui membri hanno concordato di assicurare l'espansione del volume aggregato di risorse messe a disposizione dei paesi in via di sviluppo accrescendone l'efficacia.
A questo fine il DAC rivede periodicamente sia l'entità sia la natura dei contributi dei paesi membri ai programmi di aiuto bilaterali o multilaterali e dà vita a consultazioni su politiche di particolare rilievo. Seguendo il metodo delle procedure di confronto, i paesi membri esaminano le loro politiche e ricevono critiche costruttive a proposito dei programmi riguardanti, in particolare, il volume di aiuti, le loro finalità, le tecniche usate, i termini e condizioni finanziarie e la distribuzione geografica. Preoccupazione primaria del DAC è un'equa distribuzione fra i paesi dell'onere degli aiuti.
Meno di due anni dopo la creazione dell'OCSE, il Consiglio costituì l'OECD Development Centre. Il Centro fu costituito con il mandato di effettuare un lavoro di ricerca su questioni d'interesse per i paesi membri, ma si sottolineava anche la necessità d'includere argomenti rilevanti per i paesi in via di sviluppo. Il Centro mantiene contatti con i paesi in via di sviluppo e può dunque agire come sede di incontri informali fra questi e i paesi membri su questioni di comune interesse. Il Centro non svolge attività operative, ma ha una caratteristica unica: è la sola istituzione esistente che sia stata esplicitamente e deliberatamente costituita da tutti i paesi industrializzati per creare un tramite con i paesi in via di sviluppo.
Negli anni più recenti, l'OCSE ha proseguito nel suo impegno verso i paesi in via di sviluppo e, in misura crescente, verso i paesi che attraversano la difficile fase di passaggio da un'economia pianificata a un'economia di mercato. Nel 1989 l'OCSE ha creato un centro per la cooperazione con le economie europee in transizione.
Nel 1991, a una riunione del DAC, è stata posta per la prima volta la condizione che gli aiuti siano subordinati a tagli nelle spese militari sostenute dai paesi in via di sviluppo. Un altro importante evento è stato la Conferenza sull'immigrazione (tenutasi a Roma dal 13 al 15 maggio 1991) dov'è stata prestata particolare attenzione al problema dei flussi migratori provenienti dall'Est.
Su di un piano più generale, l'OCSE ha ribadito, nel corso del 1992 e 1993, il suo impegno a favore del processo di liberalizzazione del mercato mondiale, sollecitando la conclusione dell'Uruguay round (v. GATT, in questa Appendice); e ha anche manifestato una crescente preoccupazione per il problema della disoccupazione, riaffermando tuttavia la necessità che i paesi non rinuncino a mettere in atto politiche di riduzione del disavanzo pubblico.
Bibl.: OECD, OECD at work, Parigi 1969; P. VerLoren van Themaat, The changing structure of international economic law, L'Aia-Boston-Londra 1981; Interdependence and co-operation in tomorrow's world. A symposium marking the twenty-fifth anniversary of the OECD, Parigi 1987; One world or several?, a cura di L. Emmerij, ivi 1989; Keesing's record of world events, Londra, annate varie.