HAMELIN, Octave
Filosofo, nato a Lion d'Angers (Maineet-Loire) il 22 luglio 1856, morto a Hucket (Landes) nel 1907, mentre tentava di salvare due persone che stavano per annegare. Dal 1885 fu professore all'università di Bordeaux, dal 1903 alla Sorbona. È uno dei più notevoli rappresentanti del criticismo francese inaugurato da Ch. Renouvier.
Opera sua fondamentale è la tesi di dottorato, Essai sur les eléments principaux de la représentation (Parigi 1907); fra gli altri scritti, i maggiori sono Descartes (Parigi 1910) e Le système d'Aristote (Parigi 1920: entrambi postumi); minori saggi di argomento storico-filosofico apparvero nell'Année philosophique, nella Revue philosophique e nella Revue de métaphysique et de morale. Sul più modesto piano del criticismo francese, si può dire che l'H. stia al Renouvier come Hegel sta a Kant: infatti, se egli concorda col Renouvier nell'intento di rinnovare il kantismo mediante l'esclusione di ogni oggettività noumenica e la riduzione del reale a sistema di relazioni ideali, o categorie, ne diverge in quanto cerca di applicare alla deduzione di queste categorie quel principio della triade dialettica (tesi, antitesi e sintesi) che nel Renouvier interviene a specificare intrinsecamente la natura di ciascuna categoria, ma non influisce sulla determinazione della loro serie. Ogni pensiero ha (deduce l'H.) un contenuto che in tanto è determinato in quanto si riferisce a ciò che gli è opposto, insieme escludendolo e implicandolo: prima categoria è quindi quella della relazione. Ma alla relazione si oppone l'irrelato, il discreto: e sintesi di questa antitesi è la seconda categoria, il numero. Dalla sintesi delle due prime categorie nasce la terza, il tempo. Per analoghe deduzioni dialettiche si generano le categorie restanti: spazio (antitesi del tempo), movimento (sintesi di tempo e spazio), qualità (antitesi del movimento), alterazione (sintesi di movimento e qualità), specificazione (antitesi dell'alterazione), causalità (sintesi di alterazione e specificazione), finalità (antitesi della causalità), personalità (sintesi di causalità e finalità). Così, hegelianamente, anche il sistema di queste undici categorie parte dal più astratto per giungere al più concreto, culminando nella suprema realtà dello spirito autocosciente e libero.
Bibl.: Dauriac, La philosophie d'O. H., in 18e Année philosophique, 1908; D. Parodi, La philos. d'O. H., in Rev. de métaph. et de mor., 1922.