Giornalista, romanziere e drammaturgo francese (Trévières, Calvados, 1848 - Parigi 1917). Critico drammatico a L'Ordre, collaborò al Figaro e fondò nel 1888 un libello settimanale Les Grimaces. Dapprima orientato politicamente a destra, passò poi all'estrema sinistra, assumendo la difesa delle idee più progredite. Scrisse delle novelle (Lettres de ma chaumière, 1885; Contes de ma chaumière, 1894), e dei romanzi dove l'esperienza vissuta dell'autore si fa spesso aspra e violenta: Le Calvaire (1886); L'abbé Jules (1888); Sébastien Roch (1890); Le jardin des supplices (1899); Le journal d'une femme de chambre (1900), che ebbe un successo scandalistico; Les vingt et un jours d'un néurasthénique (1901); La 628-E8 (1907); Dingo (1912). Al teatro ha dato drammi: Les mauvais bergers (1897); L'épidémie (1898); Vieux ménages (1900); poi una serie di pièces riunite sotto il titolo di Farces et moralités (1904); il suo più grande successo fu Les affaires sont les affaires (1903). Gli articoli di critica d'arte sono stati riuniti in Des artistes (post., 1922). Nel 1896 entrò nell'Académie des Goncourt.