ODBERTO di Saint-Bertin
Abate dell'abbazia di Saint-Bertin a Saint-Omer, nelle Fiandre francesi, O. (986-1007 ca.) occupa una posizione di primo piano nell'ambito della miniatura locale.Il salterio di Boulogne-sur-Mer (Bibl. Mun., 20) - in cui O., dopo aver ricordato il redattore Heriveus e lo scriba Dodolineus, si dichiara autore delle miniature, Odbertus decoravit (c. 1v) - costituisce il testo principale per la ricostruzione dell'attività di O. e per l'individuazione delle sue complesse componenti culturali.Il manoscritto contenente le Vitae Bertini, Folquini et Winnoci (Boulogne-sur-Mer, Bibl. Mun., 107), con titoli, iniziali e cornici dorate, argentate e colorate, è assai prossimo al salterio di Boulogne-sur-Mer, ma due miniature a piena pagina (cc. 6v, 7r), le più note dell'intero codice, possono ben rappresentare le tendenze iniziali di O., legandosi direttamente alla produzione più recente dello scriptorium dell'abbazia di Saint-Bertin. Le immagini, rigidamente frontali, dalla stesura appiattita, inguainate nelle vesti leggere, mosse da lievi increspature, sono esemplate su quelle di codici locali, come la Vita Wandregisili (Saint-Omer, Bibl. Mun., 764) e le Vitae Walarici et Filiberti (Boulogne-sur-Mer, Bibl. Mun., 106), di poco anteriori agli esordi di O. di Saint-Bertin.Il secondo momento dell'arte di O. è riconoscibile proprio nel salterio di Boulogne-sur-Mer, nel quale il retaggio delle prime esperienze è ancora attivo, ma si pone indistintamente in contatto con altri elementi mediati da realizzazioni di altissimo livello. Un artista dello scriptorium della Christ Church di Canterbury eseguì per il salterio di Boulogne-sur-Mer una serie di disegni marginali di squisita fattura, con immagini sottili e flessuose, dai panneggi resi elegantemente. Lo stile di queste deliziose figurazioni è abilmente echeggiato in alcune miniature di O., come quella con i musici (c. 2r) o quelle con l'Annunciazione (c. 99v) e il Battesimo (c. 106v). L'attività del maestro inglese a Saint-Bertin non rappresenta un episodio isolato: negli stessi anni un miniatore della scuola di Winchester eseguì per l'abbazia bertiniana un evangeliario (Boulogne-sur-Mer, Bibl. Mun., 11) nel quale O. volle inserire due iniziali (cc. 53v, 104v). Questo miniatore inglese - da tempo identificato con l'autore del celebre Salterio Ramsey (Londra, BL, Harley 2904), attivo anche nell'abbazia di Fleury (Saint-Benoît-sur-Loire) dove decorò altri capolavori - completò un evangeliario, proveniente da un centro delle Fiandre francesi (New York, Pierp. Morgan Lib., 827), con i ritratti dei quattro evangelisti (cc. 17r, 40v, 66v, 98v).Due delle più importanti opere di O., l'evangeliario di New York (Pierp. Morgan Lib., 333) e l'Evangeliario di Boulogne-sur-Mer (Bibl. Mun., 56), riflettono i modi di Winchester e di Canterbury. Tuttavia la caratteristica dominante dell'arte di O. risiede nella costante rielaborazione di forme della classicità carolingia, rievocate come modelli di insuperabile bellezza; poiché nelle più alte realizzazioni della figuratività pittorica in Francia, dalla metà del secolo in avanti, dopo profondi e ripetuti contatti con il mondo inglese e ottoniano, si verificò una vera riappropriazione di forme carolinge, ricercate come fattore qualificante e individuante, è possibile valutare l'importanza che assunse l'opera di O. alle soglie dell'età romanica.
Bibl.: D.A. Wilmart, Les oeuvres de l'abbé Odbert de Saint-Bertin, Bulletin de la Société des Antiquaires de la Morinie 14, 1934, pp. 159-180; E. Lesne, Histoire de la propriété ecclésiastique en France, IV, Les livres, "Scriptoria" et Bibliothèques du commencement du VIIIe à la fin du XIe siècle (Mémoires des travaux publiés par des professeurs des Facultés catholiques de Lille, 46), Lille 1938, pp. 226-244 (rist. New York-london 1964); A. Boutemy, Odbert de Saint-Bertin et la première Bible de Charles le Chauve, Scriptorium 3, 1949, pp. 101-102; id., Encore un manuscrit d'Odbert de Saint-Bertin, ivi, 4, 1950, pp. 245-246; id., Un grand enlumineur du Xe siècle: l'abbé Odbert de Saint-Bertin, "32° Congrès, Antwerpen 1947", I, Annales de la Fédération archéologique et historique de Belgique, 1950, pp. 247-254; J. Porcher, L'enluminure française, Paris 1959, pp. 15-16 (trad. it. La miniatura francese, Milano 1959); C.R. Dodwell, Painting in Europe: 800-1200 (The Pelican History of Art, 34), Harmondsworth 1971, pp. 78-82; L. Cochetti Pratesi, Pittori e miniatori dell'XI secolo in Francia, Roma 1984, pp. 15-26; id., Limoges, il sud e la Spagna, Roma 1992, p. 69.L. Cochetti Pratesi