ODDONE di Cambrai
Pensatore medievale, morto nel 1113. Seguace di Sant'Anselmo, sviluppò la concezione che questi aveva sostenuta circa il peccato originale nei tre libri del suo De peccato originali (ed. in Patr. Lat., CLX, coll. 1071-1102). Ricollegandosi al realismo anselmiano, e cioè all'idea della reale esistenza e immanenza dei concetti universali nelle cose singole, egli sostenne infatti, in tale opera, che l'originaria peccaminosità dell'essere umano doveva quindi persistere immutata in ogni suo individuo.
Bibl.: B. Hauréau, Histoire de la philosophie scolastique, I, Parigi 1872, pp. 297-307; C. Prantl, Geschichte der Logik im Abendlande, II, Lipsia 1861, pp. 83 segg.; J. N. Espenberger, Die Elemente der Erbsünde nach Augustin und der Frühscholastik, 1915, p. 72 segg.