ODERISI da Gubbio
Miniatore. Documenti lo ricordano a Bologna nel 1268, nel 1269, nel 1271 e si può supporre sia stato allora uno dei principali illustratori dei manoscritti che si moltiplicavano per lo Studio bolognese; ma nulla finora ne attesta sicuramente l'arte che Dante (Purg., XI, 79 e segg.) afferma poi superata da Franco (v.) accennando a un contrapposto tra i due, in analogia di quello tra Cimabue e Giotto. Non vi è ragione di attribuirgli le miniature di maniera francese, o gotica, di molti manoscritti di lettera bolognese; e nemmeno quelle esistenti a Gubbio, non dissimili da altre sparse un po' per tutto. Né ha fondamento l'attribuzione a lui di altre miniature del Museo civico di Bologna. È certo soltanto che nella miniatura "bolognese" egli appartiene a una fase più primitiva che Franco, la cui maniera, forse già con influenze di Giotto, è anch'essa ancora da definire.
Bibl.: P. D'Ancona, La miniature italienne, Parigi-Bruxelles 1925, p. 15 segg.; G. Castelfranco, in Bollettino d'arte, n. s., VIII (1928-29), pp. 529-55; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Torino 1927, pp. 1066 e 1134; L. Baer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931 (con ampia bibl., ma con inversione dei rapporti tra Franco e O.); F. Filippini, O. da Gubbio, in Il Comune di Bologna, 1933, III, p. 31-40.