ODESSA (A. T., 71-72)
Città dell'Ucraina meridionale sorta a poco più di 30 km. a NE. del liman nel quale sfocia il Dnestr, sopra una baia assai ampia con ottimi fondali, sulla quale si affaccia un vasto ripiano di 47 m. di altitudine, con i fianchi incisi per opera delle acque piovane da solchi stretti e profondi (i cosiddetti ovragi e balki), e che si apre ad anfiteatro sulla baia con un arco di 10 km. Il clima è piuttosto mite, ma risente dell'influenza della vicina steppa, quindi vi è una notevole escursione fra le medie invernali (3°,7) e quelle estive (220,6); il gelo è abbastanza intenso e il congelamento delle acque del porto dura in media ogni anno una quindicina di giorni; durante l'estate il mare mitiga soltanto in parte le ondate di forte calore che provengono dalle vicine steppe e perciò si è avuto cura di alberare largamente le strade e formare giardini, che con le loro foglie attenuano l'ardore dei raggi solari.
Odessa ha impronta moderna con le vie che si tagliano ad angolo retto, pavimentate con blocchi di granito; gli edifici pubblici e privati sono costruiti nella maggior parte con materiale calcareo scavato dal sottosuolo della città, che è pertanto in gran parte forato da gallerie. Moltissimi i giardini privati, che circondano soprattutto le case di campagna. Quanto mai ridente, il che fa vieppiù risaltare il pittoresco della posizione di Odessa, è la primavera, quando la steppa circostante diventa smagliante per gl'infiniti fiori che la rivestono.
Le piazze principali sono la Piazza dell'armata rossa e la Piazza dei caduti della rivoluzione. I sobborghi sono assai estesi; verso SO. sorgono quelli di Moldovanka, Voroncovka e Mel′nicy; verso O. quello di Tiraspolskaja Zastava; verso N. la Slobodka Romanovka e il Peresyp′. Nei dintorni, soprattutto verso NE. e O., fanno corona alla città alcuni villaggi con bei giardini. Numerosi sono i luoghi di cura sparsi lungo il litorale, ma i più importanti si trovano in vicinanza dei liman, ove le acque contengono elevate percentuali di magnesio e di calcio; il fango del liman è poi fortemente impregnato d'idrogeno solforato, ed è molto usato nella cura dei reumatismi, delle malattie nervose e della pelle.
Odessa è una città di carattere prevalentemente industriale con fabbriche di munizioni, superfosfati, oggetti di latta, vetrerie, cordami, strumenti e forniture cinematografiche, ecc.; notevole sviluppo hanno la metallurgia e le industrie meccaniche, che attendono soprattutto alla fabbricazione di macchinarî e strumenti agricoli, ed anche di aeroplani. Altre industrie sono la fabbricazione dei laterizî e la preparazione di conserve alimentari e del sale. La maggior parte di queste industrie è stata ricostituita negli ultimi anni, poiché la stasi prodotta dalla guerra e i disordini del periodo rivoluzionario avevano paralizzato il movimento economico di Odessa. Ma per quanto sia notevole il progresso industriale esso non ha l'importanza del movimento commerciale marittimo. Il porto di Odessa, il quale misura 140 ha. di superficie, si suddivide in cinque bacini, fra i quali il porto per le quarantene, il Porto Nuovo e quello riservato al piccolo cabotaggio, esercitato esclusivamente da navi russe. Un altro bacino è destinato alle sole navi petroliere. Alcune delle gettate, che dividono i singoli bacini, misurano dai 300 ai 700 m. di lunghezza. Ottimi ancoraggi presenta la rada interna e ottima è l'attrezzatura, con una gru galleggiante della forza di 40 tonnellate, un dock galleggiante doppio, mentre dal 1925 funzionano i nuovi silos. Le acque del porto gelano per un periodo assai breve, e quelle della baia soltanto eccezionalmente; la navigazione è interrotta in media ogni anno per circa 16 giorni, per quanto vi sia in azione un potente rompighiaccio. Le merci in esportazione sono cereali, semi di lino, lana, zucchero, bestiame, legname; quelle importate carbone, nafta, ferro, macchinarî, strumenti agricoli, cotone, tabacco, tè, caffè, derrate coloniali, stoffe. Una linea aerea la collega con Charkov.
La popolazione, etnicamente molto varia, comprende in prevalenza Grandi Russi e Ucraini, poi Ebrei, Polacchi, Tedeschi, Greci, Armeni, Tatari, Turchi. Odessa è ora, numericamente, la quinta città della Russia e la terza dell'Ucraina, con 442.980 ab.; nel 1914 però ne contava poco meno di 500.000, scesi sul finire del periodo rivoluzionario a meno di 300.000.
Monumenti. - La città assunse il suo aspetto moderno per cura del governatore duca di Richelieu (1803-1814). La posizione della città, su un pianoro elevato sulla costa del mare, è quanto mai pittoresca. La sua pianta è quadrata, con vie larghe e regolari. Una grande scalea di marmo di 200 gradini, che rappresenta come il centro vitale della città, scende dal boulevard Feldmann (già Nikolaevskij) al porto. Le case, tutte del sec. XIX, sono di varî stili, ma risentono soprattutto l'influsso italiano, come nei palazzi costruiti dagli architetti Frapolii, Dalaqua, Torricelli, Boffo, Mòrandi, Otton, ecc., e vi predominano il gusto neoclassico e le reminiscenze del Rinascimento italiano. Odessa possiede una cattedrale ortodossa, varie chiese ortodosse, cattoliche e protestanti (prima della rivoluzione erano 50 con 2 monasteri), gli edifici del palazzo di giustizia, dell'università, del municipio, delle poste, della borsa, dell'ex-palazzo imperiale, dell'ammiragliato, dell'ospizio degl'invalidi, varî ospedali, ecc. Vi si notano i monumenti di Caterina II, di Alessandro II, del duca di Richelieu, di Puškin, ecc. La galleria d'arte dello stato, costituita di opere di collezioni private, è ricca di pitture di scuole straniere. Il museo storico-archeologico regionale possiede un'ottima collezione di opere d'arte antica della regione del Mar Nero.
Storia. - Il territorio di Odessa è stato popolato fino dai tempi più antichi: anzi, dove si trova il porto attuale, i Greci avevano stabilito posti d'imbarco e d'approdo: Istrian Issiakon, il porto Odessos. Nei secoli III-IV, durante la migrazione dei popoli, spariscono quei porti e il loro commercio; e per quasi 1000 anni, non vi comparve più alcun luogo abitato. Cominciano poi ad apparire i navigatori e mercanti italiani, assai attivi nel bacino del Mar Nero e anche lungo i fiumi che vi sfociano. Dal sec. XIV in poi, il litorale del Mar Nero, fra il Dnestr e il Dnepr, passò sotto il dominio del regno lituano-russo. Nel 1396, le truppe del granduca lituano Vitoldo v'inflissero una disfatta all'esercito tataro, che aveva preso stanza nella fortezza di Chadžibej (Gadžibej), vicino all'attuale Odessa. La vicinanza dei laghi salati e la comodità del commercio marittimo resero questo punto molto importante. Il litorale passò poi sotto il dominio della Polonia, fino alla metà del sec. XVI. Ma intanto, dal forte, si era sviluppato un paese, di cui i Polacchi si servirono per il commercio marittimo estero.
Nella metà del sec. XVI, il re di Polonia Sigismondo-Augusto fu costretto a rendere il porto di Chadžibej al khān dei Tatari. Ai Tatari poi sottentrarono i Turchi. Per molto tempo, nulla sappiamo della sorte di questa regione; solo è noto che, nel 1764, i Turchi, che si preparavano a far guerra con la Russia, costruirono vicino a Chadžibej la fortezza Eni-Dunja, sul posto occupato dall'attuale Odessa, nella zona del boulevard Feldmann (già Nikolaevskij) delle vie di Richelieu, di Caterina e del mercato greco. Essa serviiva a difesa contro i Cosacchi dello Zaporož′e, che vagavano per la steppa, e contro i Tatari nomadi Nogaj. Ma nel 1769 i Cosacchi dello Zaporož′e s'impossessarono della fortezza e ne portarono via 20.000 cavalli, 1000 bovini e 180 cammelli. Distrutta nel 1775 la seč′ di Zaporož′e, cominciarono ad affluire sul luogo quei Cosacchi che non volevano accettare il nuovo stato di cose; e insieme con essi, dalla Polonia e dalla Russia, anche contadini fuggiaschi, servi e soldati in cerca di libertà, commercianti greci. Si formò così, attorno alla fortezza, un paese di commercio assai popolato. Quando il Potemkin prese la fortezza turca di Očakov, mandò a occupare anche Eni-Dunja: e nella notte del 14 settembre 1789 la fortezza fu presa dalle milizie del generale De Ribas. Vincitori e vinti entrarono ben presto in amichevoli relazioni.
Il trattato di pace di IaŞi (1791) diede tutto il territorio del Mare Nero alla Russia; e questa, comprendendone l'importanza, si mise subito a costruirvi fortificazioni. Eni-Dunja (Chadžibej) fu lasciata, anzi rafforzata di opere murarie, di cannoni e di guarnigione e venne a fare parte del sistema della terza linea difensiva, insieme con le fortezze Ovidiopol′ e Tiraspol′. Il generale De Ribas e il colonnello del genio De Voland diressero i lavori. Apprezzando anzi la posizione vantaggiosa di Chadžibej in riguardo al commercio, il De Ribas presentò al governatore della Nuova Russia, conte Zubov, il progetto di un porto militare e commerciale da costruirsi in quel luogo. Il progetto fu approvato e il conte Suvorov-Rymnijskij ebbe l'incarico di dirigere l'opera. Alla città furono assegnate 30.700 desiatine di territorio, fatte varie concessioni e prestiti in denaro agl'immigrati, sborsati più di 2 milioni di rubli per le spese di costruzione. Nello stesso tempo, dietro proposta dell'Accademia delle scienze, la città di Chadžibej fu chiamata Odessa, dal nome dell'antica colonia greca Odessos, che si trovava vicina. Nei documenti ufficiali, Odessa è menzionata per la prima volta il 10 gennaio 1795, quando, secondo il censimento fatto dal De Ribas, essa contava, oltre alla guarnigione, 2349 abitanti. Il commercio marittimo cominciò a prosperare. Nel corso del 1796 entrarono in porto 86 navi commerciali e ne uscirono 64. Ma lo sviluppo iniziale cessò dopo la morte dell'imperatrice Caterina. L'imperatore Paolo annullò gli stanziamenti finanziarî fatti per l'organizzazione della città. Il cattivo raccolto del 1797, che portò con sé la fame, e poi il terremoto che fece sprofondare una parte della spiaggia, vi interruppero quasi ogni vita commerciale.
Il magistrato di Odessa si rivolse all'imperatore Paolo chiedendo un prestito di 250.000 rubli per completare la costruzione del porto e accompagnò la domanda con un dono di aranci. Paolo accordò il prestito a lunga scadenza, e il porto fu completato. Sotto Alessandro I nuove concessioni furono fatte. Nel 1803 la città venne posta a capo del governatorato (una superficie di 414 verste quadrate) ed ebbe come governatore, il primo in tutta la Russia, il duca Armand du Plessis de Richelieu, emigrato francese, con larghi poteri, di cui egli usb a vantaggio della città. Lo sviluppo di Odessa come centro culturale e commerciale è legato al nome di Richelieu. Dopo d'allora, la popolazione aumentò rapidamente. Nel 1813 essa ammontava già a 35.000 abitanti. Sotto i governatori successivi Odessa si trasformò in una grande e animata città, con gran numero d'istituti d'istruzione e di cultura e di commercio, un istituto superiore - il museo Richelieu, che nel 1865 divenne università -, corsi superiori femminili e decine di scuole secondarie e primarie. Il censimento del 1852 dava 100.000 abitanti. Durante la guerra di Crimea, Odessa subì per dodici ore il bombardamento di 350 cannoni della squadra franco-inglese. Tuttavia le batterie costiere respinsero l'attacco, distinguendosi in modo particolare la batteria n. 6 comandata dal tenente Ščogolev. Nel 1866 Odessa fu collegata, per mezzo della linea ferroviaria Odessa-Balta, alla rete Sud-Est.
Sino alla fine del sec. XIX la storia della città non presenta altre caratteristiche notevoli, salvo quelle fornite dal suo continuo e grandioso sviluppo commerciale-industriale e demografico (sino dal 1881 odessa occupa il primo posto fra le città russe per il traffico); ma all'inizio del sec. XX la propaganda dei partiti estremisti palesa i suoi effetti anche a Odessa, nei celebri incidenti del giugno 1905. Allora gli operai ribellatisi (28 giugno) si resero padroni del porto e, appoggiati dalla corazzata Potemkin i cui marinai avevano fatto causa comune coi ribelli, resistettero parecchi giorni contro le truppe zariste (la Potemkin aprì più volte il fuoco contro la città). Domata la rivolta, la Potemtkin riparò nel porto romeno di Costanza, dove (8 luglio) fu abbandonata dal suo equipaggio. Una seconda sanguinosa insurrezione scoppiò nell'ottobre dello stesso anno, seguita da un atroce pogrom contro gli ebrei, 80.000 dei quali dovettero abbandonare la città.
Nell'ottobre 1917 Odessa fu occupata dagli Ucraini di S. Petljura; nel gennaio 1918 gli operai ne abbattevano il regime e proclamavano i sovieti; ma il 13 marzo 1918 entravano truppe austro-ungheresi che occuparono la città sino al novembre. Dopo la loro partenza, il governo da loro stabilito chiese l'aiuto dell'Intesa per combattere gli operai comunisti padroni di gran parte della città: la flotta francese bombardò Odessa, costringendo gli operai a cedere, poi sbarcarono truppe francesi, serbe, polacche e greche. Nel luglio 1919 i contingenti alleati abbandonavano a lor volta la città, che cadeva nelle mani degli operai, poi veniva nuovamente tolta a questi dall'esercito "bianco" del Denikin. Nel maggio 1920 i comunisti rientravano, e questa volta definitivamente, nella città, gravemente danneggiata dal lungo periodo di lotte.
Vita culturale e teatrale. - Odessa ha avuto solo brevi periodi di notevole vita culturale nel secolo e mezzo della sua storia. Ai tre governatori che si succedettero nella prima metà del sec. XIX, il duca de Richelieu, il conte A. de Langeron e il principe M. S. Voroncov, dei quali i primi due francesi, essa dovette l'istituzione delle prime scuole, l'organizzazione di un teatro, la fondazione dell'università e di una biblioteca pubblica. Il teatro (costruito originariamente dall'architetto italiano Frapolli, ma rifatto in seguito varie volte) fu in auge soprattutto per gli spettacoli di opera italiana, ricordati dal poeta Puškin nell'Eugenio Onegin.
Nella seconda metà del secolo la vita intellettuale della città non fu all'altezza del suo sempre maggiore sviluppo come centro economico ed amministrativo ed ebbero impulso solo le istituzioni più strettamente legate al movimento commerciale e tecnico, come scuole tecniche e commerciali o di mestieri. La vita teatrale, nell'impossibilità di avere uno sviluppo autonomo nazionale ucraino, non fu che un riflesso di quella moscovita e pietroburghese. La guerra mondiale e la rivoluzione si ripercossero sulla vita cittadina molto gravemente e solo dal 1923 si può dire che essa sia ripresa.
La città conta oggi il Vseukraïnśkyj istoryčny muzej (Museo storico panucraino) ricco soprattutto di cimelî archeologici, fondato nel 1825; un Narodnyj chudožnyj muzej (Museo nazionale d'arte) in cui sono riunite le raccolte private requisite durante la rivoluzione e che contiene tra l'altro opere d'arte francesi, olandesi e italiane dei secoli XV-XVII. Grande sviluppo ha avuto negli ultimi anni la biblioteca (Odeska deržavna naukova biblioteka) che conta ora più di 2.000.000 di volumi. Al posto dell'antica università si trovano varî istituti d'istruzione superiore (di economia politica, di medicina, di pedagogia) e un politecnico. La città ha anche un osservatorio astronomico, fondato nel 1865.
La provincia di odessa. - La provincia di Odessa (Odesskaja oblast′) è una delle provincie in cui è divisa la repubblica ucraina, misura 67.800 kmq. di superficie con 3.469.100 ab.; comprende 48 rajony o distretti con 1555 sovieti rurali (selsovet); capoluogo è la città di Odessa. A O. la provincia di Odessa confina con la repubblica autonoma moldava (Moldavskaja A.S.S.R.). Il territorio della provincia di Odessa è costituito per la maggior parte da una regione pianeggiante solcata dal corso inferiore del Bug e del Dnepr e dai loro affluenti; numerosi sono pure i corsi d'acqua minori, i quali terminano in specchi lacustri di scarsa profondità; prevalgono terreni del Miocene e del Pliocene, per lo più costituiti di marne, argille, sabbia, löss, calcari, quasi tutti assai permeabili. Paesaggio di aspetto uniforme, presenta scarsi dislivelli, con rilievi inferiori ai 150 m., che degradano da N. a S.; perciò i fiumi nel loro corso inferiore defluiscono con grande lentezza e all'epoca delle piene inondano vasti spazî. Il litorale è talora accompagnato da ripe alte anche 40 m., soggette a frane; anche Odessa è sorta sopra una di codeste ripe. Il clima è piuttosto rigido, e il gelo dura per alcune settimane, perciò i corsi d'acqua sono in parte congelati e il porto stesso di Odessa rimane bloccato per un periodo di quindici giorni; l'estate è calda. La vegetazione presenta tutti i caratteri della steppa. Regione agricola, possiede però numerosi centri industriali e commerciali importanti, e cioè Nikolaev (119.100 abitanti), sul Bug, buon porto; Cherson (76.372 ab.), presso la foce del Dnepr; Zinov′evsk (79.926 ab.), Pervomajsk (33.794 ab.). Lungo il litorale sono frequenti le località balneari.
Bibl.: Odessa, 1794-1894 (opera pubblicata in occasione del primo centenario della fondazione della città), Odessa 1895; Iz prošlogo Odessy, Sbornik statej (Del passato di Odessa), raccolta di articoli a cura di L. N. De Ribas, Odessa 1894.