odiare
Nel suo senso proprio di " provare avversione " per una persona o una cosa, il verbo ricorre più volte, contrapposto ad ‛ amare ', in un ampio passo del Convivio, dove si afferma che la persona amata ha comuni con la persona amante... l'odio e lo desiderio e ogni altra passione. Per che li amici de l'uno sono da l'altro amati, e li nemici odiati... Onde io, fatto amico di questa donna... cominciai ad amare e odiare secondo l'amore e l'odio suo. Cominciai... ad... odiare li seguitatori de lo errore... Ma però che ciascuna cosa per sé è da amare, e nulla è da odiare se non per sopravenimento di malizia, ragionevole... è, non le cose, ma la malizia de le cose odiare (IV I 2-4).
Cfr. ancora al § 5 e I XII 10 (al passivo); IV XXII 5 ogni animale... se medesimo ama, e teme e fugge quelle cose che a lui sono contrarie, e quelle odia; Pg XVII 111 perché intender non si può diviso, / e per sé stante, alcuno esser dal primo, / da quello odiare ogne effetto è deciso: " poiché Dio è il fondamento ontologico e concettuale di ogni pensabile realtà, e nessun essere è concepibile per sé stante, diviso: fuori di ogni rapporto con l'Essere primo, così ogni effetto, ogni essere creato, è deciso, escluso dalla possibilità di odiare Dio, che sarebbe come odiare se stessi " (Mattalia). V. ODIO.