BORRANI, Odoardo
Pittore, nato nel 1834 a Pisa, morto a Firenze nel 1905. Giovanissimo studiò con Gaetano Bianchi e poi col Bezzuoli e col Pollastrini. Legatosi presto d'amicizia col Signorini, la sua attività migliore comincia al ritorno dalla campagna del 1859, col ritiro nella solitudine di San Marcello Pistoiese, insieme col Sernesi. Dipinse col Lega, l'Abbati, ecc. nel suburbio di Pergentina (Firenze). Unitamente al Lega, cercò di avviare una "galleria di arte moderna" nel palazzo Ferroni (Firenze); ma l'impresa finì in un disastro finanziario. Insegnò privatamente e nell'accademia di Firenze; dipinse ceramiche per la manifattura di Doccia. Attraverso il Bianchi, che restaurava gli affreschi di Giotto, dell'Uccello e del Ghirlandaio, prese presto contatto con l'arte classica toscana. Ma nei quadri storici del primo periodo resta all'incirca nella cerchia del Pollastrini. La sua pittura si rinnovò per influsso dei maggiori macchiaioli; e si caratterizza d'un gusto di sottili rastremature luminose e di risalti chiaroscurali. Di rado si libera da un che di frigido e minuzioso. Nell'ultimo ventennio, il B. lavorò sempre più stancamente, e indulgendo ai modi correnti.
Un autoritratto, dipinto verso i quarant'anni, è nella raccolta F. R. Martin a Settignano (Firenze); dipinti e disegni sono nelle gallerie governative di Roma e Firenze e nelle principali raccolte private, specialmente toscane.
Bibl.: Un capitolo sul B. è in Scritti e ricordi di A. Cecioni, Firenze 1905. Vedi anche: A. Franchi, Arte e artisti toscani, Firenze 1902; T. Signorini, Caricaturati, Firenze 1893; E. Somarè, T. Signorini, 1926 (specialm. p. 228); E. Cecchi, O. Borrani, in Dedalo, VI (1925-26), pp. 658-80; U. Ojetti, I macchiaioli della Raccolta Checcucci, Milano 1928. Per i giudizî dei contemporanei sul B. e altri macchiaioli: Yorick, Viaggio attraverso l'Esposizione italiana del 1861, Firenze 1861.