Borrani, Odoardo
Pittore (Pisa 1833 - Firenze 1905). Figlio di un pittore paesaggista, trasferitosi con la famiglia a Firenze, nel 1849 lavorò ai restauri del Chiostro Verde di Santa Maria Novella e degli affreschi di Giotto nella Cappella Bardi in Santa Croce. Iscritto all’Accademia dal 1853, seguì i corsi di Enrico Pollastrini e nel 1858 vinse il concorso triennale all’Accademia con il bozzetto di Lorenzo de’ Medici che, nella congiura dei Pazzi, si salva nella sagrestia del Duomo. L’anno seguente si arruolò volontario nella seconda guerra d’indipendenza. Nel 1860 si recò con Signorini, Banti e Pointeau in campagna, a Montelupo, a dipingere dal vero per sperimentare gli effetti luministici dell’aria aperta. Durante un successivo soggiorno a Castiglioncello, produsse alcuni capolavori paesaggistici, come le tavolette della collezione Laureato Di Gesù, che si collocano tra gli esiti più limpidi della stagione della Macchia. Nel 1861, in compagnia di Raffaello Sernesi sulla montagna di San Marcello pistoiese, eseguì: Alture, Pascolo, La Raccolta del grano sull’Appennino. Con due di questi quadri partecipò all’Esposizione nazionale del 1861, dove però venne particolarmente elogiato il suo quadro di argomento risorgimentale 26 aprile 1859. È proprio in questi anni che Borrani realizzò le opere più attente allo studio della luce e ai temi domestici, quali Le cucitrici di camicie rosse e Le primizie. Nel 1875, insieme a Lega, aprì una galleria d’arte in piazza Santa Trinita. Gli ultimi anni della sua vita furono segnati dalla povertà, con pochi lavori di decorazione su ceramica e qualche collaborazione come disegnatore per la rivista «Illustrazione Italiana».