ODONTOMA (dal gr.ὀδούς "dente")
Sotto questa denominazione generica dovrebbero a rigore comprendersi tutti i tumori, che si originano dai varî costituenti strutturali del dente: e cioè, tanto dalle parti dure (dentina, cemento e smalto), quanto dai tessuti molli di esso (polpa; per maggiori particolari sulla costituzione normale, v. dente). Quindi sotto tale titolo si dovrebbero comprendere anche i cosiddetti adamantinomi, i quali prendono origine, secondo i più, dall'organo dello smalto, secondo altri da resti epiteliali paradentarî (L.-C. Malassez), oppure anche dall'epitelio boccale (v. adamantinoma). In senso più stretto s'intende per odontoma una neoplasia a carattere benigno, che consta contemporaneamente di dentina, smalto e cemento in proporzione reciproca variabile, di regola però, in rapporto alla composizione quantitativa del dente normale, vi predomina la dentina. Si parla di dentino-odontomi o di comento-odontomi quando la neoformazione risulti costituita prevalentemente di dentina oppure di cemento. Gli odontomi compaiono specialmente nell'età giovanile, si sviluppano più spesso in rapporto con i denti molari, soprattutto del mascellare inferiore, e rimangono contenuti entro una capsula ossea. I gruppi cellulari embrionali dai quali si origina l'odontoma possono dare origine al tempo stesso a un dente; in tal caso la neoformazione rimane in stretto rapporto con la corona oppure con la radice del dente corrispondente (odontoma coronario rispettivamente radicolare).
Bibl.: L.-C. Malassez, in Arch. de physiol. norm. et pathol., V (1885); G. Perthes, in Münch. mediz. Wochenschr. (1905); A. Rywkind, in Virchow's Archiv (1930), p. 277.