ofelimita
ofelimità Termine introdotto da V. Pareto per indicare l’aspetto soggettivo dell’utilità (➔ p), ovvero la capacità di beni o servizi di soddisfare un desiderio o un bisogno individuale. Per Pareto, l’o., in quanto caratteristica soggettiva, va tenuta distinta dall’utilità, perché nel linguaggio ordinario questa è intesa come proprietà intrinseca che beni o servizi possiedono di favorire lo sviluppo di una persona o della specie umana. Per es., imparare a leggere non è affatto ofelimo, cioè desiderabile, per un bambino, ma ciononostante è estremamente utile. La distinzione tra o. e utilità non ha poi trovato seguito nella teoria economica.