OFFENSIVA
. Modo di operare delle forze armate in guerra, secondo il quale si prende l'iniziativa di atti bellici, al doppio scopo di assicurare a sé i vantaggi che conseguono dall'affermazione di una volontà e di uno scopo positivo da conseguire, e di togliere gli stessi vantaggi al nemico, obbligandolo alla parata (difensiva) e ad atteggiamenti passivi.
È canone fondamentale dell'arte della guerra che l'offensiva sia da considerare forma perfetta, da applicare sempre, quando non ostino circostanze particolarmente avverse (e cioè un'inferiorità numerica o morale molto rilevante, gravi difficoltà di terreno, infido ambiente politico, e simili) e comunque da tener presente per adottarla appena possibile, ove siasi dovuto eccezionalmente assumere attitudine di difesa.
Quanto all'inferiorità numerica - allorché questa non sia, come si è detto, molto forte - può essa stessa costituire una spinta per l'azione offensiva, dato che il movimento e lo spirito aggressivo che all'offensiva si accompagnano, determinano una maggior forza viva, da cui il numero resta moltiplicato.
L'offensiva riguarda così il settore strategico come il settore tattico (v. strategia; tattica); e involge altresì il settore politico, in quanto una guerra è fondamentalmente offensiva quando si propone scopi di conquista del territorio nemico. Questi diversi aspetti dell'offensiva possono, o meno, coesistere: si può prendere l'offensiva strategica anche per scopo di guerra difensiva; si può agire offensivamente nel campo strategico ed esser costretti sul campo tattico ad azioni di difesa, o viceversa. I più grandi capitani hanno mostrato le loro qualità di eccezione nella pratica dell'offensiva.