offesa (offensa)
Nel senso proprio di " ingiuria " generica, " torto ", in Vn XIX 10 40, dov'è detto che chiunque può contemplare Beatrice ogni offesa oblia.
Negli altri casi si tratta di un'offesa più specifica, quella fatta a Dio, e significa quindi " colpa ", " peccato ": Iacopo del Cassero invoca che ben per me s'adori / pur ch'i' possa purgar le gravi offese (Pg V 72; cfr. anche XIII 134). Il latinismo offense ricorre, in rima, in Pd IV 108. V. anche OFFENDERE; Offensione.