OFITI (gr. ὀϕιται, ὀϕίϕις; da ὄϕις "serpente") o naasseni (dall'ebraico nāḥāsh "serpente")
Propriamente dovrebbero intendersi con questo nome quegli gnostici (v. gnosticismo) nel cui sistema mitologico-cosmogonico il serpente ha qualche parte; ma in pratica si è convenuto (C. Schmidt, A. Hönig, W. Bousset) di raccogliere sotto questo nome tutti gli gnostici non altrimenti designati dal nome di un caposetta. Secondo R. Liechtenhan, dovrebbero essere inclusi in questa categoria di gnostici: i barbelioti ricordati da Ireneo, gli ofiti ricordati da Ireneo ed Epifanio; gli ofiani di Origene; i naasseni di Ippolito, i perati di Ippolito, gli adepti di Giustino lo gnostico, segnalati da Ippolito; i setiani di Ippolito ed Epifanio; i severiani di Epifanio; gli arcontici di Epifanio; le sette dalle quali sono uscite la Pistis Sophia e il primo Libro di Jeu; i cainiti di Ireneo e di Epifanio; gli antitacti di Clemente; i prodiciani di Clemente; i borboriti di Epifanio. In realtà questa, come ogni altra classificazione del genere, in quanto si fonda sulla tradizione incerta e contrastante degli eresiologi antignostici citati, è soggetta a più di una cautela, né è dato vedere fino a che punto sia possibile individuare nei sistemi degli gnostici ricordati, anche volendo dar pieno credito alle fonti, un tratto comune che li differenzi dai seguaci dei grandi maestri della gnosi e che ne permetta il raggruppamento. E. De Faye pensa che questa fioritura di eretici gnostici sia d'epoca relativamente tarda e debba esser messa in relazione con la propaganda marcionita (v. marcione). Altri (come E. F. Schott) nega, con maggior verosimiglianza, ogni influsso marcionita e vuol vedere in questi ofiti la prima manifestazione della speculazione gnostica. Certo è che il culto del serpente, uno dei più antichi culti di animali, è largamente diffuso in sette pagane, e anche giudaizzanti, precristiane: è ipotesi possibile che alcune di queste correnti, venute a contatto con il cristianesimo nascente, ne abbiano desunto alcuni tratti, dando luogo a una rudimentale forma di speculazione gnostico-sincretistica.
Bibl.: Oltre a quella citata sotto gnosticismo, v. E. Amann, in Dict. de théol. cath., XI, coll. 1063-1075; H. Leisegang, Die Gnosis, Lipsia 1924, pp. 111-186.