OIKOPHELES (Οἰκοϕήλης)
Ceramista probabilmente attico della seconda metà del VI sec. a. C., noto attraverso un singolare piatto, o coppa senza anse, dell'Ashmolean Museum di Oxford, firmato con questo nome come pittore e come vasaio. Il piccolo vaso è un poverissimo documento artistico: la decorazione mal distribuita e confusa presenza intorno a un gorgonèion centrale una serie di scene tra le più note del repertorio come una caccia alla lepre, Eracle e il centauro, un sileno e una menade danzanti in un infantile faticoso incalzarsi e sovrapporsi. Non senza ragione H. Payne affermava che O. condivide con Chares l'onore di esser il peggior pittore di vasi noto con il proprio nome in tutta l'antichità. D'altra parte è notevole l'ingenuo impiego decorativo dell' iscrizione disposta tutt'intorno a corona e suddivisa entro irregolari losanghe per gruppi di due o più lettere. Questa modestissima opera può rappresentare, come è stato proposto, l'attività di un piccolo maestro di villaggio - la coppa sembra esser stata trovata a Peristeri, un piccolo centro dell'Attica - che ripete con attardamenti e con barbarica confusione il linguaggio della produzione cittadina.
Bibl.: A. Furtwängler, in Berl. Phil. Woch., XV, 1895, p. 203; P. Gardner, Cat. of the Greek Vases in The Ashmolean Museum, Oxford 1897, p. 189, tav. 26; J. C. Hoppin, Black-Fig., pp. 298-299; P. Kretschmer, Die grieceh. Vaseninschriften, Gütersloh 1894, p. 113; E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., Monaco 1923, p. 253; H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 322; J. D. Beazley, in Ann. British School at Athens, XXXII, 1931-32, p. 21.