oil shale
<òil šèil> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Roccia sedimentaria laminata a grana fine contenente dal 5 al 40% di materia organica allo stato solido (kerogene), precursore del petrolio ma non maturato. Dalle o. s. è possibile estrarre una miscela di idrocarburi (shale oil) attraverso trattamenti termici in impianti di superficie (retorting). Le risorse esplorate di o. s. (distribuite in 33 paesi) sono stimate a circa 2900 Gb (miliardi di barili). Di questi, circa 2000 sono negli Stati Uniti, per la maggior parte (1500) in Colorado, nella formazione Green river shale. Sulla base di alcune considerazioni sulle efficienze prevedibili per i processi di conversione, le risorse recuperabili ammonterebbero a circa 1000 Gb. Le tecnologie estrattive sono due: l’estrazione mineraria, cui fa seguito la separazione del materiale organico dal minerale; il trattamento termico in situ, mirato a far maturare il kerogene senza estrarlo per poi recuperare l’olio con tecniche di produzione convenzionali. Gli elementi di criticità per lo sviluppo di queste risorse sono: l’accessibilità materiale al deposito, le tecnologie minerarie, la disponibilità di acqua (2-5 barili per barile di olio), le emissioni in atmosfera, la contaminazione e l’inquinamento delle acque di strato. Il 2020 potrebbe tracciare l'orizzonte temporale per i primi progetti di sfruttamento, che dipendono tuttavia, per un impulso di larga scala, da una forte carenza delle fonti convenzionali e soprattutto dall'ulteriore sviluppo di altre fonti non convenzionali quali i giacimenti di shale/tight oil (v. ), già significativamente utilizzati negli Stati Uniti e potenzialmente ostativi per gli o. s. in termini economici.