OINEO (Οἰνεύς)
Re di Kalydon; sposò in prime nozze Altea, dalla quale ebbe numerosi figli, fra cui Meleagro e Deianira. Dopo la morte di Altea che si suicidò per il rimorso di aver causato la morte del figlio Meleagro, O. sposò Peribea, figlia del re di Oleno. Esistono nel mito differenti versioni sul motivo di questo matrimonio, da cui nacque Tideo, che fu padre di Diomede.
La figura di O. ha importanza nel mito di Meleagro, in quanto causa involontaria della collera di Artemide contro Kalydon, avendo dimenticato di nominarla in occasione di certi sacrifici; come padre di Deianira ha una parte notevole nel ciclo relativo ad Eracle, che passò presso di lui diversi anni dopo il compimento delle sue imprese.
Le rappresentazioni figurate in cui compare O. (assai frequenti sia nell'arte greca che in quella etrusca e romana) si riferiscono quasi esclusivamente a questi due cicli mitologici. In rapporto con il mito di Meleagro si può ricordare: 1) la scena di ispirazione omerica (cfr. Il., ix, 529), raffigurata per esempio su un vaso a figure rosse da Camarina, databile alla seconda metà del V sec.: Meleagro siede corrucciato, volgendo la testa verso O. che cerca di calmarlo e di convincerlo a rientrare in lotta; 2) le rappresentazioni della caccia al cinghiale e dei momenti successivi ad essa (nella maggior parte sotto un più o meno diretto influsso della tragedia euripidea), soggetto che ricorre in particolare su rilievi, urne etrusche di epoca ellenistica, sarcofagi romani, e anche su specchi etruschi, come per esempio uno del Louvre (Etr. Sp., ii, 175) con Meleagro che si avvicina alla figura del vecchio O. seduto, recando la testa del cinghiale sulla spalla.
In tutti questi monumenti la figura di O. non ha particolari caratteristiche ed è in genere piuttosto atipica, come lo è d'altronde anche nelle scene relative a episodi del mito di Eracle, dove soltanto l'insieme del contesto figurativo e, raramente, l'iscrizione del nome ci permettono di individuarne l'esistenza. O. compare spesso come spettatore (talvolta solo, talvolta accanto ad altri personaggi come Deianira, Atena, Iolao) della lotta fra Eracle ed Achebo: per esempio su una idria a figure nere del British Museum (B 313) e su una metopa (non più esistente) del tesoro dei Megaresi ad Olimpia dove, nel vecchio interpretato da Pausania (vi, 19, 12) come Zeus è da riconoscersi con molta maggiore probabilità Oineo.
Anche nelle rappresentazioni ceramiche dell'episodio di Nesso la figura di O. costituisce un elemento complementare sì, ma quasi mai assente. Così pure nelle scene della presentazione ad Eracle del piccolo Hyllos da parte di Deianira, O. appare sempre alle spalle della figlia che tiene in braccio il fanciullino.
I meno noti episodi relativi alla attività di O. presso il re di Oleno e alle sue nozze con Peri come pure quelli relativi alla contesa con il fratello Agrios sono rappresentati solo sporadicamente. Del tutto eccezionale, e d'altronde di non sicura interpretazione, è la scena su una idria del British Museum nello stile di Assteas: O. ammantato, con la spada sguainata nella destra è quasi sospinto da Peribea verso un rogo, non ancora acceso, su cui sta Agrios, con le mani legate dietro la schiena; una Erinni, dipinta in nero, emerge dal basso.
Sulla idria di Meidias al British Museum con il ratto delle Leucippidi, O. (designato dalla iscrizione del nome) compare in uno dei fregi secondarî, che presenta non una scena con specifico significato, ma solo una serie di eroi attici affiancati: è rappresentato in questo caso alla maniera eroica come una figura giovanile, seminuda, con due lance appoggiate alla spalla sinistra.
Bibl.: C. Robert, Sarkophagreliefs, Berlino 1880-87, II, pp. 268-384, tavv. 71-91; Türk, in Roscher, III, i, 1897-1909, c. 751 ss., s. v., n. i; R. Hanslik, in Pauly-Wissowa, XVII, 2, 1937, c. 2193, s. v., n. 2 (dove è dato un elenco piuttosto esauriente delle rappresentazioni figurate relative ad O. con annessa bibl.); L. Sechan, Études sur la tragedie grecque dans ses rapports avec la céramique, Parigi 1926, pp. 428, 442.
(S. De Marinis)