OLANDA (XXV, p. 207)
Popolamone (p. 213). - Il calcolo fatto per il gennaio 1936 ha dato le seguenti cifre:
Per il luglio 1937 la popolazione totale del regno ascendeva, secondo i calcoli ufficiali, a 8.557.000 ab.; la densità passa quindi da 232 - qual'era nel 1930 - a 250 ab. per kmq.
L'indice di natalità è relativamente elevato, quello di mortalità assai basso; l'attivo demografico che ne risulta è quindi notevole, e, negli ultimi anni, superiore al tasso italiano. Ecco i dati relativi (‰):
I centri superiori ai 100 mila ab. erano nel 1935 sette: Amsterdam (781 mila ab.), Rotterdam (595), L'Aia (s'Gravenhage, 482), Utrecht (161), Haarlem (131), Groninga (115), Eindhoven (103).
Condizioni economiche (p. 217). - L'economia interna dello stato non ha subito sostanziali modificazioni negli ultimi anni; si è accentuata la decrescente importanza del commercio olandese nel complesso degli scambî mondiali. La sua partecipazione, che dal 3,7% nel 1913, era scesa al 2,8% nel 1929, per risalire al 3,3% nel 1932, nel 1935 tornava alle proporzioni del 1929. Minore flessione si riscontra nei riguardi dell'impero coloniale i cui traffici dal 4,8% dell'anteguerra (quota di partecipazione al commercio mondiale) hanno oscillato fino al 4,3% nel 1929 per stabilizzarsi sul 4,1% nel 1935. Mentre però le importazioni nella madrepatria hanno press'a poco mantenuto il loro livello dall'anteguerra ad oggi, la concorrenza giapponese ha decimato le esportazioni olandesi nelle Indie Orientali e così la quota relativa a queste ultime nel traffico con la madrepatria è scesa dal 14,0% nel 1913 ad appena il 4,3% nel 1934.
Marina mercantile (p. 222). - È costituita di 1416 navi per 2.634.321 tonn. lorde: flotta relativamente giovane, poiché la quota di naviglio di età inferiore a 5 anni ascende a 12,3%, mentre la percentuale mondiale è limitata al 9,9%. Altissima, in questo complesso, la proporzione delle motonavi: 38,9% (in cifre assolute, 746 navi per 1.023.487 tonn.); la quota mondiale è 20,7%. La marina olandese ha fatto grandi progressi dai primi del secolo XX; la percentuale del suo naviglio a propulsione meccanica nel complesso mondiale è difatti passata da 2,1% nel 1901 a 4,2% nel 1914, a 4% nel 1937.
L'aumento avrebbe avuto maggiori proporzioni se la crisi non si fosse gravemente ripercossa sul naviglio olandese, la cui consistenza, dal 1931 al 1936, diminuiva del 20%. L'armamento e i cantieri subirono gravi perdite in questo periodo; quelle delle 23 principali compagnie di navigazione oscillarono, nel periodo 1931-36, sui 150-190 milioni di fiorini. L'erario dovette intervenire con varî provvedimenti; l'assistenza mediante mutui cessò il 16 novembre 1936, riprendendo nel mondo il mercato dei noli.
I cantieri in genere hanno ripreso; nel dicembre 1933 erano in costruzione 41 mila tonn. lorde; nel marzo 1937, 201.000. Si è creata nel 1936 la Schepbouwbelangen, capitale 100 mila fiorini, costituita dai sette principali cantieri nazionali, allo scopo di acquistare e demolire i cantieri esuberanti così come si è fatto in Inghilterra per opera della National Shipbuilders' Security.
Marina militare (p. 224). - Nuove unità: Incrociatori: 1 in progetto, da 8000 tonn.; 1 (De Ruyter) varato nel 1935, da 6750 tonn. e 32 nodi, armato con 7/152 (di cui 6 su impianti binati), 10 cannoni antiaerei da 40, catapulta, 2 aerei, autonomia 5000 miglia a 12 nodi.
Conduttori di flottiglia: 1 in progetto; 1 (Tromp) da 3450 tonn. e 32 nodi, armato con 6/150, armi antiaeree, 2 tubi tripli da 537, lanciabombe, 1 aereo.
Cacciatorpediniere: 2 in progetto e 2 in costruzione, da 1628 tonn. e 36 nodi, armati con 5/120, 8 tubi di lancio e 1 aereo.
Sommergibili: per le acque metropolitane: 2 (0,17, 0,18) in progetto; i (0,16) varato nel 1935, da 882-1170 tonn. e 19/8 nodi, armato con 8 tubi da 535,1/88. Per le colonie: 3 (K 25-K 27) in progetto; 4 (K 21-K 24) in costruzione, da 1200 tonn. e 20/8 nodi, armati con 8 tubi di lancio da 533 e 1/88; 2 (K 19, K 20) in costruzione, da 952/1492 tonn. e 20/9 nodi, armati con 8 tubi da 533, 1/88, attrezzati come posamine; 2 (K 17, K 18) varati nel 1934, da 770-1020 tonn. e 18/9 nodi, armati come i precedenti; autonomia 3500 miglia a 11 nodi.
Posamine: 1 (Willem van d. Zaan) per le acque metropolitane, in costruzione, da 1350 tonn. e 15 nodi, armato con 2/120 e 1 aereo, capace di portare 120 torpedini e attrezzato anche come navescuola allievi; 1 (Jan van Brakel) per le acque metropolitane, varato nel 1936, da 955 tonn. e 15 nodi, armato con 2/75.
Dragamine: 8 tipo Jan van Amstel, per le colonie, in costruzione, o varati nel 1936, da 525 tonn. e 15 nodi, armati con1/120 e attrezzati anche per la posa delle torpedini.
Cannoniere: 3 in progetto, da 1200 tonn. e 19 nodi, armate con 4/120.
Navi ausiliarie: 1 (Van Kinsbergen) da 1760 tonn. e 25,5 nodi, armata con 4/120 e 4 mitragliere, prevista come navescuola artiglieria.
Forza bilanciata: 8200 uomini.
Finanze (p. 225). - Il deficit del bilancio ordinario negli ultimi esercizî è andato diminuendo. Le spese straordinarie infatti che nel 1934 avevano raggiunto il loro massimo sia per le necessità di soccorsi all'agricoltura, sia anche per effetto dell'accelerato rimborso del debito pubblico, si sono ridotte in conseguenza della ripresa economica che è stata poi accentuata dalla svalutazione del fiorino. Le spese militari sono però in forte aumento.
Al 31 dicembre 1937 il debito pubblico (tutto interno) ammontava a 3,3 miliardi di consolidato e a 0,8 miliardi di fluttuante.
Il 27 settembre 1936, per prevenire l'indebolimento della riserva, in conseguenza dei provvedimenti monetarî francesi e svizzeri, fu posto l'embargo sull'oro (salvo autorizzazione) e fu costituito un fondo di stabilizzazione dei cambî. Tale abbandono del sistema aureo ha determinato un deprezzamento del fiorino di circa il 20%. Il 21 novembre 1936 l'Olanda ha aderito poi all'accordo tripartito anglo-franco-americano.
Al 31 dicembre 1937 i biglietti in circolazione ammontavano a 869 milioni e la riserva in oro, rivalutata, a 1366.
Bibl.: v. le pubblicazioni periodiche della Società delle nazioni, specie l'Annuario.
Storia (pag. 226).
In anni recenti l'Olanda ha visto affermarsi sempre più un forte sentimento nazionale che ormai permea di sé tutti i gruppi della popolazione e tutti i partiti politici, con la sola eccezione dell'insignificante partito comunista. Se ne è avuta la prova nel grande entusiasmo col quale tutto il popolo ha festeggiato le nozze della principessa Giuliana, erede al trono, col principe Bernardo di Lippe-Biesterfeld.
Il ministero Colijn (1933-1937) con saggezza e rigorosa imparzialità ha tentato di difendere le antiche libertà contro i comunisti e contro un movimento nazista, capeggiato dall'ingegnere A. Mussert e formatosi sulla falsariga di quello tedesco, che è andato crescendo rapidamente d'importanza. La crisi economica e la forte disoccupazione causata anche dall'intensa meccanizzazione, nonostante gli alti sussidî concessi ai disoccupati, hanno condotto molti operai sull'orlo della miseria, dando adito a un malcontento diffuso, specie tra gli elementi giovanissimi. Nel 1936, il governo, con alcune modificazioni alla legislazione sulle elezioni (ogni partito deve depositare una certa somma, che va perduta a beneficio dell'erario nel caso che il partito in questione non raccolga almeno i due terzi del numero, di voti necessarî per l'elezione di un deputato), è riuscito a diminuire di molto il numero dei piccolissimi partiti. Nello stesso anno ha avuto origine un movimento "unità per mezzo della democrazia" che si promette, al disopra dei varî partiti, la lotta legale per il mantenimento delle libertà democratiche: movimento di azione contro il comunismo e contro il nazismo, che ha assunto assai presto un grande sviluppo. Tuttavia le elezioni per gli stati provinciali nel 1936 hanno dato circa il dieci per cento dei voti al movimento nazista del Mussert. Per le elezioni del 1937, alla Camera dei deputati, il Mussert, certo di raccogliere tra il 20 e 25% dei voti, ha condotto una campagna elettorale in grande stile, come l'Olanda non aveva mai visto. La frase "O Mussert o Mosca" è stato il motto delle elezioni. Ma mentre ci si attendeva un Parlamento con molti deputati nazisti e comunisti, l'esito è stato del tutto diverso. I comunisti non hanno ottenuto che tre deputati come nel 1933, i nazisti solo quattro. Visto quel risultato, Mussert ha rinunziato ad entrare personalmente nella Camera. Nel settembre del 1937 quasi tutti i più diretti collaboratori del Mussert, il quale per molte sue idee intolleranti (antisemitismo, ecc.), è in contrasto con le tradizionali vedute olandesi, hanno rinnegato il suo movimento che sulla fine del 1937 si è trovato in piena crisi. Il ministero è stato di nuovo formato dal Colijn. Ma molti all'infuori dei partiti e anche non pochi liberali, hanno dato il proprio voto a Colijn per esprimergli la loro simpatia personale, il suo partito (antirivoluzionario, calvinista) si è accresciuto in modo sproporzionato, e il nuovo Parlamento conta 56 deputati dei partiti di destra: sicché per quanto l'esito complessivo delle elezioni sembri indicare che il popolo voglia la continuazione della politica del 1933 con un ministero di coalizione nazionale, Colijn, piegandosi alla volontà del partito più forte, quello cattolico (31 deputati), ha dovuto formare un gabinetto di destra.
Dalla fine del 1935 in poi cominciò una ripresa economica; nel 1937 il porto di Rotterdam ha superato perfino il movimento di merci del 1929. Durante la crisi furono eseguiti numerosi ed importanti lavori pubblici: autostrade, ponti, bonifiche.
La politica estera dell'Olanda è sempre di rigida indipendenza, all'infuori di qualsiasi alleanza con altri paesi. Si è giunti però ad una certa collaborazione economica con i cosiddetti "stati di Oslo" (oltre l'Olanda, Belgio, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo); dopo il trattato del 22 dicembre 1930, che prevedeva la collaborazione nelle modifiche da apportarsi ai diritti doganali, Colijn nel 1935 ha preso l'iniziativa per una collaborazione più stretta e nel convegno dell'Aia si è auspicato un prossimo ritorno al libero scambio, almeno tra i paesi del gruppo di Oslo e con la sperata partecipazione dell'Inghilterra. All'offerta di Hitler, fatta nella primavera del 1937 di un patto che avrebbe garantito l'inviolabilità dell'indipendenza olandese, L'Aia ha risposto che, pur apprezzando il sentimento dal quale è nata l'offerta, l'Olanda considera la sua indipendenza un assioma che come tale non si presta alla stipulazione di un trattato. Il governo segue le direttive della Società delle nazioni, che però si desidererebbe più forte, più influente, più universale: nel luglio 1938 esso si è dichiarato d'accordo con i governi degli altri Stati di Oslo (v. oslo, stati di, App.), nella Conferenza di Copenaghen. Il ministro degli Esteri, Patijn, per molti anni ministro d'Olanda a Roma, tentò di far riconoscere l'Impero italiano in blocco da tutti gli stati di Oslo. Mancata l'adesione degli stati nordici, l'Olanda accreditando un ministro presso il re imperatore, ha riconosciuto l'Impero nel febbraio 1938. La minacciosa situazione internazionale ha costretto l'Olanda a riorganizzare la propria flotta, l'armata aerea e specialmente l'esercito. Nell'inverno 1937-1938 il parlamento emanò una legge che raddoppia il numero dei giovani che devono prestare servizio militare e nello stesso tempo raddoppia il periodo del servizio stesso. La legge doveva entrare in vigore nell'autunno del 1938; ma verificatasi l'unione dell'Austria con la Germania, il governo rese noto che tutte le truppe che stavano per andare in congedo illimitato, sarebbero rimaste sotto le armi per altrettanto tempo quanto già avevano servito. Così in pochi giorni l'esercito di pace è stato più che raddoppiato. Ai primi di aprile 1938 quattordici città delle provincie orientali e meridionali hanno avuto una guarnigione.
Bibl.: Accanto all'opera del Block è attualmente in via di pubblicazione un'altra grande storia d'Olanda alla quale collaborano varî autori sotto la guida di H. Brugmans. Sono usciti i primi sei volumi di questa Geschiedenis van Nederland; il primo di J. H. Holwerda (Preistoria ed antichità) e R. R. Post (Medioevo) nel 1935; il secondo di R. R. Post (1936); il terzo e quarto (Guerra degli 80 anni) di J. H. de Pater nel 1936; il quinto e sesto (1648-1809) di H. Brugmans nel 1936 e 1937, tutti ad Amsterdam. Cfr. inoltre: F. Cornelissen, Les industries des Pays Bas, Parigi 1932; S. De Grave, La Hollande, Parigi 1932; K. Van Vuuren, Die Niederlande und ihr Kolonialrecht, Utrecht 1932; E. De Cock Buning, Die Aussenhandelspolitik der Niederlande seit dem Weltkriege, Berna 1936.