OLEANDOMICINA
È un antibiotico isolato da B. A. Sabin e collaboratori da un ceppo di Streptomyces antibioticus, coltivato in anaerobiosi; per la struttura chimica e per il comportamento antibatterico essa è molto simile all'eritromicina e alla carbomicina. Si usa sotto forma di cloridrato e si presenta come una polvere cristallina, bianca, solubile in acqua fino al 5%. L'o. agisce prevalentemente sui batterî gram-positivi, come streptococchi, pneumococchi, corinebatterî e, soprattutto, stafilococchi, anche resistenti ad altri antibiotici. Fra i germi gram-negativi sono ad essa sensibili le neisserie e gli emofili; è invece inattiva sul coli, sulle salmonelle e sul proteo. La resistenza verso questo antibiotico è lenta ad instaurarsi e non mostra il fenomeno della resistenza crociata, eccetto che verso l'eritromicina e la carbomicina.
Somministrata per via orale l'o. è assorbita rapidamente, raggiungendo in 2-3 ore la massima concentrazione nel sangue; si distribuisce elettivamente in alcuni organi come fegato, polmone e milza; passa anche nel liquido pleurico ed ascitico, mentre attraversa scarsamente la barriera emato-encefalica. Nella massima parte viene eliminata in forma ancora attiva attraverso le urine e la bile. La dose giornaliera è di g 1-2 al giorno, in dosi refratte ogni 4-6 ore. La tossicità è bassa: come gli altri antibiotici a "medio spettro" non altera sensibilmente la composizione della flora batterica intestinale; non provoca alterazioni a carico dei varî organi ed apparati. L'o. è usata generalmente nelle infezioni dell'apparato respiratorio, delle vie urinarie e biliari, nella difterite e, principalmente, nelle infezioni da stafilococchi resistenti ad altri antibiotici (eccetto eritromicina e carbomicina).