OLEGGIO
Centro in prov. di Novara, situato nell'alta pianura alla destra del fiume Ticino.Notevole è l'antica pieve di S. Michele, menzionata in una bolla emanata da Innocenzo II (1130-1143) nel 1132 a conferma dei beni della Chiesa novarese (Le carte dell'Archivio Capitolare, II, 1915, pp. 212-214) e forse già prima in un documento del 982 (Le carte dell'Archivio Capitolare, I, 1913, pp. 149-151); essa ha probabili origini longobarde e a un edificio di questo periodo sono state infatti riferite le fondazioni rinvenute durante i restauri degli anni Venti (Capra, 1968). L'od. chiesa, a tre navate triabsidate con cripta a oratorio e presbiterio sopraelevato, presenta i caratteri tipici del sec. 11° e viene oggi assegnata, dopo oscillazioni, agli anni 1050-1075.All'interno si conservano i resti di un imponente ciclo pittorico, già datato a scalare tra sec. 11° e 12° e ritenuto ancora in parte sotto scialbo (Gabrielli, 1944), che i restauri degli anni Ottanta hanno invece rivelato unitario e mai completato nella navata centrale, decorata infatti soltanto all'estremità occidentale con una Presentazione al Tempio (oggi frammentaria), un Giudizio universale e un Seppellimento di s. Stefano. Nell'abside maggiore si leggono ancora bene gli angeli alla destra di Cristo, mentre i frammenti pittorici del semicilindro, degradatissimi e con sovrapposizioni quattrocentesche, sono di ormai difficile valutazione. Nel 1897 era visibile una movimentata scena di battaglia, di controversa interpretazione, ma forse appartenente, almeno a giudicare dalla foggia delle armature, alla decorazione del sec. 11°: il fatto che risultasse sovrapposta a un precedente intonaco rende ragione della chiusura di due finestre dell'abside, ma non permette di precisare meglio il rapporto con le altre parti, per es. con la figura scalpellata sulla destra o con lo zoccolo a finti marmi con testine inserite nelle venature. Questo particolare della decorazione è stato riferito a modelli comneni (Bertelli, 1987), ma tutto il ciclo, in realtà, ha una forte impronta bizantineggiante già rilevata da Toesca (1912), anche se il linguaggio di base rimane lombardo e con molte reminiscenze ottoniane.L'impresa fu diretta da un pittore fortemente impregnato di cultura bizantina, coadiuvato da maestranze locali di tradizione lombarda, che in certe parti, come nei solenni diaconi dell'abside destra, mostra una stretta adesione a modelli bizantini della prima metà del sec. 11°, giunti forse a Novara con il vescovo Oddone, che nel 1054-1055 era stato in ambasceria a Bisanzio per l'imperatore Enrico III il Nero (1046-1056). La qualità degli affreschi è molto alta, soprattutto nel Giudizio universale, e il bizantinismo che qui si riscontra - accanto a motivi tipicamente ottoniani, come quello, inusitato per la pittura monumentale, di Satana incatenato - è più diretto e di prima mano di quello attestato per es. a Civate, tale dunque da giustificare una data entro il sesto decennio del secolo: ne consegue che il ciclo di S. Michele non solo precede, in area padana, ogni altra testimonianza bizantineggiante, ma è senza dubbio alla base di quel particolare linguaggio bizantino-lombardo che avrebbe avuto tanta fortuna nel sec. 12°, anche fuori d'Italia.
Bibl.:
Fonti. - Le carte dell'Archivio Capitolare di Santa Maria di Novara, I, (729-1034), in BSSS, LXXVIII, 1913; II, (1034-1172), ivi, LXXIX, 1915.
Letteratura critica. - P. Toesca, La pittura e la miniatura nella Lombardia, Milano 1912, p. 54; P. Verzone, L'architettura romanica nel Novarese, II, Novara 1936, pp. 82-87, 164-165, 173; N. Gabrielli, Pitture romaniche (Repertorio delle cose d'arte del Piemonte, 1), Torino 1944, pp. 41-50, 83, 88-90; F. Bologna, La pittura italiana delle origini, Roma-Dresden 1962, p. 36; R. Salvini, Romanico o Alto Medioevo? Il problema cronologico della decorazione di S. Pietro al Monte, Arte lombarda 9, 1964, 1, pp. 61-76; R. Capra, La basilica di S. Michele in Oleggio, Novara 1968; S. Chierici, D. Citi, Il Piemonte. La Val d'Aosta. La Liguria (Italia romanica, 2), Milano 1979, pp. 161-168, 185-187; M. Di Giovanni, Gli edifici di culto dell'XI e XII secolo. La collina, il Cusio, il Medio Verbano, in Novara e la sua terra nei secoli XI e XII. Storia, documenti, architettura, a cura di M.L. Gavazzoli Tomea, cat. (Novara 1980), Milano 1980, pp. 141-230: 141-162; C. Mossetti, Oleggio, basilica di S. Michele, in Problemi di conservazione e tutela nel Novarese, a cura di D. Biancolini, cat., Borgomanero 1984, pp. 112-121; C. Bertelli, Miniatura e pittura. Dal monaco al professionista, in Dall'eremo al cenobio. La civiltà monastica in Italia dalle origini all'età di Dante (Antica Madre, 10), Milano 1987, pp. 577-676: 674-676; C. Segre Montel, La pittura monumentale, in Piemonte romanico, a cura di G. Romano, Torino 1994, pp. 257-284: 269-270.C. Segre Montel