oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan
oleodótto Baku-Tbilisi-Ceyhan. – Oleodotto che assicura il collegamento tra i giacimenti petroliferi del Mar Caspio e il Mediterraneo, alternativo a quello in territorio Russo, Baku-Novorossijsk, e svincolato dalla rotta Mar Nero-Bosforo per l'approvvigionamento del mercato dell'Europa occidentale. È stato realizzato ed è gestito da un consorzio costituito dalle compagnie BP (30%), SOCAR (25%), Unocal (8,9%), Statoil (8,71%), TPAO (6,53%), Eni (5%), Total-FINA-ELF (5%), Itochu (3,4%), ConocoPhillips (2,5%), Inpex (2,5%) e Amerada Hess (2,36%). Completato nel 2005, e pienamente operativo dall'anno seguente (espletate in sei mesi le fasi di riempimento delle tubazioni), l'oleodotto mette in comunicazione il terminale di Sangachal (Baku), alimentato dal greggio dei campi offshore Azeri-Chirag-Gunashli, con il terminale di carico per navi cisterne (tanker) di Ceyhan. Attraversando Azerbaigian (445 km), Georgia (245 km) e Turchia (1070 km), è progettato per trasportare fino a un milione di barili al giorno di petrolio (con velocità di scorrimento dell'olio di circa 2 m/s).