OLIMPIA
(XXV, p. 275)
Nel 1977 a O. sono cominciati, dopo un'interruzione di più anni, nuovi scavi archeologici, che dapprima sono stati limitati al settore sud-est del santuario e dal 1985 sono stati orientati tematicamente: un punto di particolare difficoltà consiste nell'indagine sulla protostoria del sito. In un ulteriore programma di ricerca vengono indagate la storia di O. durante l'impero romano e la sopravvivenza del sito in epoca bizantina. Fra i più importanti accertamenti delle più recenti ricerche si annovera la nuova cronologia dello stadio: la prima pista per la corsa è stata realizzata solo all'inizio del 7° sec. a.C.; un inizio delle gare alla data leggendaria del 776 a.C. non è archeologicamente dimostrabile (Mallwitz 1984). Riguardo alla discussione sull'antichità del culto, H.V. Herrmann (1984) ha ancora una volta messo insieme gli argomenti in favore di un esercizio del culto risalente fino all'età micenea. Gli scavi di H. Kyrieleis nell'ambito del Pelopion (1987-89) non hanno però finora apportato alcuna conferma alle tesi di Herrmann: la cerchia delle mura e le case ad abside provengono da un insediamento della prima età del Bronzo. Finora non si è potuta dimostrare l'esistenza di costruzioni di età micenea in nessun luogo all'interno del santuario. Il cosiddetto ''edificio SE'' ha potuto essere identificato come il santuario di Estia menzionato da Senofonte (Elleniche vii 4, 28-32). Il teatro ricordato nello stesso passo è da identificare con la terrazza del tesoro e con il versante occidentale del terrapieno ovest dello stadio (Mallwitz 1981). Il portico di Eco, dopo un'interruzione dei lavori di costruzione del 4° sec. a.C., è stato completato solo nella prima età imperiale (Koenigs 1984). La casa di Nerone era stata finora erroneamente localizzata nel settore sud-est del santuario; il vero quartiere si trovava probabilmente a N, di fronte al ginnasio (Sinn 1989). Il ninfeo di Erode Attico aveva su due piani una doppia galleria di statue, in cui erano radunati i rappresentanti della casa imperiale romana e la famiglia del fondatore (Bol 1984). Vedi tav. f.t.
Bibl.: Di entrambe le serie di pubblicazioni delle Olympische Forschungen e degli Olympia-Berichte sono apparsi più volumi: per una nuova esposizione generale v. Olympia von den Anfängen bis zu Coubertin, a cura di J. Ebert, 1980; e inoltre Die Funde aus Olympia, a cura di A. Mallwitz e H.-V. Herrmann, 1980. Vedi anche: A. Mallwitz, in Gymnasium, 88 (1981), pp. 120 ss.; W. Koenigs, in Olympische Forschungen, 14 (1984); R. Bol, ibid., 15 (1984); H.V. Herrmann, Zum Problem des mykenische Ursprungs griechischer Heiligtümer: Olympia und Delphi, in Forschungen zur Aegaeischen Vorgeschichte. Das Ende der mykenischen Welt, Colonia 1987, pp. 151-72; A. Mallwitz, in The archaeology of the Olympics, Madison 1988, pp. 79 ss.; K. Herrmann, Olympia. The sanctuary and the contexts, in Mind and body, Esposizione di Atene, 1989; U. Sinn, Der Anteil der Athleten an der Geschichte Olympias, in Nikephoros, 3 (1990); Id., Αϱχαία Αχαϊα ϰαι Ηλεία, Atene 1991. Vari contributi sulle nuove ricerche a O. negli atti del colloquio internazionale On the Olympic Games, Atene 1988.