Reed, Oliver
Attore inglese, nato a Wimbledon il 13 febbraio 1938 e morto a La Valletta il 2 maggio 1999. Dopo una ricca esperienza come caratterista, si impose grazie al sodalizio con il regista Ken Russell, che gli regalò i suoi ruoli più celebri in Women in love (1969; Donne in amore) e in The devils (1971; I diavoli). Raggiunse una grande notorietà con i film d'avventura, tra cui si ricordano in particolare le due versioni cinematografiche tratte dai romanzi di A. Dumas The three musketeers ‒ The queen's diamonds (1973; I tre moschettieri) e The four musketeers ‒ The revenge of Milady (1974; Milady ‒ I quattro moschettieri) dirette da Richard Lester.
Nipote del regista Carol, R. iniziò la sua carriera alla fine degli anni Cinquanta con numerosi film di genere, in specie cappa e spada e horror, della Hammer Film Productions, come The two faces of Dr. Jekyll (Il mostro di Londra) e Sword of Sherwood forest (Gli arcieri di Sherwood) entrambi del 1960 e diretti da Terence Fisher, interpretando anche il ruolo del dolente licantropo in The curse of the werewolf (1961; L'implacabile condanna) sempre di Fisher, dello scienziato nel fantascientifico The damned (1962; Hallucination) di Joseph Losey, e di un giovane psicotico in Paranoiac (1962; Il rifugio dei dannati) di Freddie Francis. Prese parte poi ad alcuni film in pieno stile swinging London diretti da Michael Winner: The system (1964), il giallorosa The jokers (1966; I ribelli di Carnaby Street) e I'll never forget what's 'is name (1967; Il complesso del sesso), in cui è un regista pubblicitario che cerca inutilmente di sfuggire al sistema e al suo boss interpretato da Orson Welles. Nel frattempo aveva iniziato a lavorare per la televisione, dove conobbe Ken Russell, per il quale interpretò gli sperimentali The Debussy film (1964) e Dante's Inferno (1967). La collaborazione con Russell produsse le interpretazioni più memorabili di R., che mise il suo fisico e il suo volto sanguigno al servizio di ruoli sopra le righe: l'industriale in Women in love, che ingaggia con l'ispettore scolastico (Alan Bates) una lotta che fece scalpore, in quanto entrambi gli attori sono nudi; il prete visionario processato per stregoneria in The devils; e il patrigno del protagonista in Tommy (1975). Di quegli anni si ricordano anche la parte di Bill Sikes nel musical Oliver! (1968), diretto dallo zio Carol Reed, e quella del capo della setta omicida in The assassination bureau limited (1968; Assassination bureau) di Basil Dearden, nonché la partecipazione a diversi film italiani (il poliziesco Revolver, 1973, di Sergio Sollima; Mordi e fuggi, 1973, di Dino Risi). Il ruolo più importante del periodo fu però quello dell'energico e buffonesco Athos in The three musketeers e in The four musketeers. Dalla metà degli anni Settanta, tuttavia, la carriera di R. cominciò a subire un evidente calo, anche se la sua attività si intensificò, rivolgendosi a produzioni di second'ordine e a ruoli minori. Tra i pochi film di rilievo cui partecipò da protagonista sono da ricordare The brood (1979; Brood, la covata malefica) di David Cronenberg, Castaway, (1986; Castaway, la ragazza Venerdì) di Nicolas Roeg, la curiosa coproduzione Lion of the desert (1980; Il leone del deserto) di Moustapha Akkad, in cui impersona il generale Rodolfo Graziani. La morte lo colse sul set di Gladiator (2000; Il gladiatore) di Ridley Scott, film poi a lui dedicato e in cui interpreta il ruolo del liberto Proximo; le scene mancanti sono state realizzate intervenendo con trucchi elettronici sull'immagine dell'attore.
Nel 1979 era uscita l'autobiografia Read all about me.
S. D'Arcy, The films of Oliver Reed, London 1975.