OLOCEFALI (dal gr. ὅλος "tutto" e κεϕαλή "capo"; lat. scient. Holocephala)
Ordine di Pesci, che per molti caratteri: scheletro cartilagineo, cranio senza ossa sottorbitali e opercolari, intestino con valvola spirale, nervi ottici formanti chiasma, bulbo arterioso del cuore con tre serie di valvole, uova poche e grandi, appendici copulatrici annesse alle pinne ventrali dei maschi, ecc., ricordano gli Elasmobranchi (v.), ai quali varî autori continuano tuttora ad ascriverli; ma occupano un posto separato tra questi per caratteristiche molteplici, sicché non mancano ittiologi che li considerano come una distinta sottoclasse. Infatti le fessure branchiali, in numero di 4, invece di aprirsi direttamente all'esterno, sboccano in una cavità ricoperta da una duplicatura della pelle che fa da opercolo, costituendo perciò una fessura unica su ciascun lato. La pelle è nuda o rivestita, in alcune forme fossili, da squame placoidi, e la coda termina in un lungo filamento. Mascellari e palatini sono saldati col cranio. Ciascuna mascella è fornita di un paio di grosse piastre dentarie, e quella superiore porta altresì uno o due paia di piastre taglienti più piccole, condizione questa che ricorda quella dei Dipnoi (v.).
Gli Olocefali sono tutti pesci marini, attualmente rappresentati dall'unica famiglia Chimeridae (v. chimera: Biologia; abissale, fauna); ma hanno rappresentanti fossili più numerosi e più varî, specialmente abbondanti nel Giurassico inglese e tedesco (Squaloraia Riley, Myriacanthus Ag., Chimaeropsis Zittel, Acanthorhina Fraas, Ganodus Ag., Brachymylus A. S. Voodward, ecc.) e diffusi nel Cretacico e nell'Eocenico dell'Inghilterra, Sassonia, Prussia, Nuova Zelanda, ecc. (Edaphodon Buckland, Isotaenia Cope, Leptomylus Cope, Elasmodus Egerton, Elasmodectes Newton, ecc.).