OLY - (ΟΛΥ-ΟΛΥΜ)
Iscrizione che compare su una serie di stateri d'argento della lega arcadica, di Megalopoli (anni 370-350 circa).
Il R della moneta reca una testa di Zeus Lökaios; alla didascalia (scritta con lettere piccole ed eleganti), è la figura di Pan, in aspetto giovanile, sdraiato su di una rupe. Interpretata come la firma dell'incisore, fu variamente integrata Oly(m)-pios, Oly(m)-piodoros, Oly(m)poades, e messa a confronto con l'iscrizione chari (xapi, integrata Chari-demos), che compare su monete della stessa serie e della stessa epoca. Il Babelon, e più tardi il Seltmann, interpretò invece ambedue le iscrizioni come abbreviazione dei nomi di alcuni magistrati, mentre lo Head propose una spiegazione della sillaba Oly-Olymcome abbreviazione del nome "Olimpiade", riferendo così la serie di monete ai giochi effettuati durante la CIV Olimpiade, anno 364 a. C. (quanto alla scritta Chari-, sarebbe la corrispondente abbreviazione del nome di una festa in onore delle Chariti).
Bibl.: British Museum, Catal. Peloponn., p. 173, n. 48, tav. XXXII; A. Furtwängler, Gemmen, Lipsia 1900, p. 126; E. Babelon, Traité des monnaies grecques et romaines, III, Parigi 1900, pp. 587-90; L. Forrer, Signatures de graveurs sur les monnaies grecques, Bruxelles 1906, pp. 255 s.; 369 ss., e bibl. precedente; id., Biograph. Dict. of Medaill., Londra 1909, vol. IV, p. 320 s.; B. V. Head, Historia numorum, II ed., Oxford 1911, p. 445, fig. 241; K. Regling, Münze als Kunstwerke, Berlino 1924, tav. XXXII, 663; K. Regling, in Thieme-Becker, XXV, 1932, p. 15, s. v.; C. Seltmann, Greek Coins, Londra 1933, p. 165, tav. XXXV, 8; W. Schwabacher, in Pauly-Wissowa, XVII, 1937, c. 2508, s. v.