omeopatia
omeopatìa s. f. – È la più comune tra le medicine complementari (v. ) e ha un buon livello di diffusione in vari paesi, come Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Spagna, in alcuni dei quali, come per es. in Francia, i rimedi omeopatici sono entrati a far parte del prontuario nazionale. Tuttavia, nei primi anni del 21° sec. è stata riscontrata in tutti i paesi una leggera contrazione del numero di utilizzatori della medicina omeopatica. Per ciò che concerne l’Italia, i pazienti in cura con la medicina omeopatica sono pari a circa il 7÷8%, con una prevalenza di donne, una maggiore diffusione nell’Italia del Nord e una propensione verso questo tipo di terapia che aumenta con l’elevarsi del titolo di studio. In base al d. legisl. n. 185/95 del 17 marzo 1995, che detta i principi per l’attuazione della direttiva europea n. 92/73, in Italia i prodotti omeopatici hanno libera commercializzazione anche se ne è vietata qualsiasi forma di pubblicità. Essi non sono stati però inseriti tra i farmaci erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale. Per quanto riguarda la preparazione professionale dei medici che esercitano l’o. (ma anche altre forme di medicina complementare), non esiste una legislazione specifica valida a livello nazionale. Nell’intento di uniformare tale situazione, il 20 dicembre 2012 la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha approvato un documento finalizzato alla regolamentazione nel settore della medicina complementare. Oltre a indicare i requisiti necessari per abilitare enti e docenti allo svolgimento di corsi di formazione accreditati, il documento definisce anche gli standard di tali corsi (obiettivi, didattica, ecc.). Per i professionisti già formati sarà possibile l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dagli ordini professionali competenti per territorio. Il documento è in fase di esame da parte della Conferenza Stato-regioni.