ominicidio
s. f. (iron.) Eliminazione fisica di un uomo.
• Qualcuno, magari, conierà pure il termine «ominicidio». Ma il neologismo, tardivo, stenta a rincorrere i tempi. Fulminei, impercettibili come un neutrone che attraversa il corpo, le vite in una lastra di «passati imperfetti» osservati in un distorto «futuro presente». «Anche le donne sono malvagie» ‒ scriveva sulle colonne di questo Giornale Karen Rubin. Non è questione di dati, drammatiche statistiche o percentuali granguignolesche. No, basta la percezione. In un paio di settimane tre donne hanno ammazzato i rispettivi compagni. Notizie passate inosservate. Nessuno ha gridato, nessuno nemmeno si è posto il perché. Ciò che muta andrebbe fotografato. (Andrea Acquarone, Giornale, 5 aprile 2015, p. 15, Attualità).
- Composto dal derivato del lat. homo, -minis con l’aggiunta del confisso -cidio.