• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

OMODAMOS

di A. Bisi - Enciclopedia dell' Arte Antica (1963)
  • Condividi

OMODAMOS (᾿Ωμόδαμος)

A. Bisi

Démone di carattere malefico (ὅς τῇ δε τέχνῃ κακὰ πολλὰ πορίζοι) ricordato nell'epigramma pseudo-omerico contro i vasai (xiv, 10), insieme a una schiera di altri folletti distruggitori delle opere ceramiche: Syntrips, Smaragos, Asbetos, Sabaktes. Il suo nome accenna appunto all'attività guastatrice giacché gli ὠμά (cfr. anche Plinio, Nat. hist., xxxi, 130; xxxiv, 170) sono i recipienti di argilla cruda.

Nel repertorio iconografico, O. è rappresentato come gli altri démoni che compiono azioni nocive agli uomini, in aspetto itifallico, con sembianze deformi. Così un pìnax protocorinzio, trovato nel 1879 presso Pente Skouphia (Corinto) e ora al museo di Berlino, mostra l'officina di un vasaio, con un enorme forno a cupola κάμινος), sormontato da una fiamma; sul gradino esterno della fornace è una figura maschile nuda, di proporzioni assai minori dell'altro personaggio che lo osserva a destra, che tiene eretto con ambedue le mani il suo fallo; il nome, perduto, cominciava con La... (forse da λαικάζειν, per allusione al suo aspetto itifallico?). Altre scene vascolari mostrano degli ἀποτρόπαια in forma di mascherine, attaccate ai forni, per proteggere i vasai da questi spiriti malefici.

Bibl.: Stoll-Roscher, in Roscher, III, i, 1897-1909, c. 868, s. v.; E. Pernice, Ein Korinthischer Pinax, in Festschrift O. Benndorf, Vienna 1898, pp. 75-80 e fig.; M. C. van der Kolf, in Pauly-Wissowa, XVIII, 1939, c. 380, s. v.

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali