omogenitorialita
omogenitorialità s. f. – Traduzione italiana del neologismo francese homoparentalité (equivalente alla locuzione inglese gay parenting), il termine o. si è recentemente diffuso in Italia a indicare la condizione del minore che si trova inserito in un contesto in cui i ruoli genitoriali vengono concretamente assunti e svolti da soggetti omosessuali. Tale condizione può determinarsi in tutte le ipotesi in cui il genitore biologico (o, più raramente, adottivo) stabilisca una relazione di fatto e una stabile convivenza con una persona del medesimo sesso, proponendo così al minore un modello familiare e di rapporti affettivi diverso da quello tradizionale. Il tema della o. – proposto con forza all’attenzione dell’opinione pubblica dalle associazioni che militano per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali – ha sollevato e solleva reazioni critiche e persino ostili da parte di chi sostiene che il modello di genitorialità omosessuale potrebbe compromettere l’armonico ed equilibrato sviluppo psicologico, emotivo e affettivo del minore. Sulla questione – nel silenzio del legislatore e in mancanza di una specifica disciplina normativa – è recentemente intervenuta la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 601 dell’11 gennaio 2013, ha affermato che la dannosità «per l’equilibrato sviluppo del bambino del fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale» non si fonda su certezze scientifiche o su dati di esperienza, bensì su di un «mero pregiudizio»; e che, pertanto, la dannosità legata a un simile contesto familiare deve costituire oggetto di prova specifica in relazione al caso concreto. Il dibattito rimane, tuttavia, ancora vivo ed è assai probabile che gli argomenti sottesi alla decisione della Suprema corte verranno ampiamente utilizzati a sostegno delle iniziative politiche e delle proposte legislative volte a riconoscere anche alle coppie gay il diritto di adozione di minori.