Artista concettuale giapponese (Kariya, Aichi, 1933 - New York 2014). Dal 1951 a Tokyo, si è dedicato all'arte da autodidatta (disegni di corpi nudi smembrati; environments). Dopo avere viaggiato a lungo (Messico, Europa), nel 1965 si è stabilito a New York, dove ha svolto la sua personale ricerca sui concetti di tempo e di spazio. In una trama costruita da diari, telegrammi, cartoline, piantine, dipinti di date, stralci di giornali ecc., K. propone ossessivamente un tempo cronologico e la sua funzione come misura della nostra esitenza: serie Date-paintings, dal 1966 (date dipinte su fondi monocromi hanno come complemento pagine di giornali pubblicati nel paese in cui è stata eseguita l'opera); serie I went, I got up, 1968-79; One million years - Past, 1970 e One million years - Future, 1980-98 (raccoglitori con fotocopie di pagine dattiloscritte cadenzano il tempo a ritroso, nella prima serie, e verso il futuro nella seconda). Importanti mostre di K. sono state: One thousand days One million years (1993, New York, Dia center for the arts), Whole and parts 1964-1995 (1997-98, Lione, Rivoli, Barcellona, Tokyo), Horizontality/Verticality (2001, Colonia, Museum Ludwig).