oncocercosi
Malattia parassitaria diffusa in alcune regioni dell’Africa occidentale e centrale, nello Yemen, nell’America centrale e meridionale. Colpisce circa 18 milioni di persone ogni anno. L’infestazione è provocata da un nematode (Onchocerca volvulus), trasmesso all’uomo in forma larvale dalla puntura di piccoli Ditteri (Simulidi) che vivono e si riproducono presso fiumi a scorrimento veloce. Il nematode si localizza prevalentemente sotto la cute (dove, per reazione del tessuto connettivo, si formano noduli caratteristici) ma anche in altri organi, occhi compresi, potendo in tal caso essere causa di cecità (perciò la malattia viene anche detta cecità fluviale).
I vermi maturano in 2÷4 mesi e possono vivere nel tessuto sottocutaneo fino a 15 anni, potendo raggiungere, con il diametro di mezzo millimetro, anche 50 cm di lunghezza. La localizzazione è prevalentemente in sede di traumi o di protuberanze ossee. I parassiti morti possono provocare gravi reazioni allergiche, necrosi ialina e perdita di tessuto connettivale.
Dopo circa un anno dall’infestazione compaiono edema, prurito, noduli sottocutanei. la cute diviene progressivamente dura e infiltrata, con noduli sottocutanei e interessamento dei linfonodi. La localizzazione oculare provoca lesioni varie, dalla congiuntivite alla cecità. La terapia consiste nel trattamento con ivermectina: una singola dose uccide le larve, ma ha scarso effetto sui vermi adulti, per cui va eseguito un trattamento annuale.