ONCOSI (dal gr. ὀγκόω "accresco di volume")
Con questo termine s'intende la tendenza che alcune sostanze hanno, di fissare acqua. Questo carattere è proprio dei colloidi idrofili (v. fisico-chimica fisiologica), i quali, mentre hanno una pressione osm0tica molto bassa, posseggono invece una notevole pressione oncotica, espressione della forza con cui le micelle colloidali trattengono l'acqua adsorbita, o della forza necessaria per liberare questa dai colloidi idrofili (H. Schade). Già E. H. Starling aveva proposto (per il siero di sangue) il termine di pressione osmotica delle proteine del siero (o pressione colloido-osmotica del siero), con cui s'intendeva la forza di attrazione del siero per l'acqua. La pressione oncotica di un colloide dipende dallo stato di idratazione di questo e dalla sua concentrazione; secondo G. Moore la pressione oncotica è proporzionale al numero delle micelle colloidali, così come la pressione osmotica è proporzionale all'insieme delle molecole e degli ioni in soluzione. Per misurare la pressione oncotica si adoperano gli oncometri (di P. Govaerts, di A. Krogh), simili a ultrafiltri; infatti l'ultrafiltrazione consiste nel separare l'acqua dai colloidi, vincendo la pressione oncotica che si oppone alla separazione; la minima pressione necessaria a far passare acqua attraverso l'ultrafiltro può considerarsi come la misura della pressione oncotica del colloide.
Questi concetti fisico-chimici hanno oggi acquistato un significato fisiologico a proposito del meccanismo della secrezione renale: perché questa si compia, occorre che la pressione arteriosa superi la pressione oncotica del plasma sanguigno (che normalmente ha un valore di 25-35 cm. di H2O), per cui una certa quantità di acqua si separa dal sangue; questo fenomeno si verifica a livello dei glomeruli renali, che si comportano come veri ultrafiltri. Ogni volta che la pressione oncotica delle proteine del plasma diminuisce, l'ultrafiltrazione glomerulare viene facilitata, e viceversa. Forse l'azione di alcuni diuretici, specialmente quelli extrarenali, deve riportarsi a una diminuzione della pressione oncotica del plasma (iponcosi o iponchia). Nel campo patologico, è costante nelle nefriti idropigene (non in quelle iperazotemiche) un'iponchia più o meno spiccata, che è causa della produzione degli edemi; tale iponchia va messa in rapporto con l'abbassato tenore in albumine del sangue, con l'inversione del rapporto tra albumine e globuline e con altri fattori non ancora bene noti (alterazione delle membrane cellulari, abnorme produzione di sostanze iponcotiche). In altri edemi (discrasici, da scompenso di circolo, da nefrosclerosi, ecc.) la pressione oncotica delle proteine del plasma (o del siero) è normale.