ABBATE, Onofrio (Abbate pascià)
Medico, naturalista e poligrafo italiano, nato a Palermo il 29 febbraio 1824. Studiò medicina, applicandosi particolarmente all'oftalmologia, e nel 1845 emigrò in Egitto, dove fissò la sua residenza e dove visse ben 70 anni, circondato dalla stima e dalla considerazione generale. Questo, peraltro, non gli fece mai dimenticare la patria che altamente onorò con la sua opera, anche partecipando personalmente agli avvenimenti politici del 1848 e del 1860, i quali per breve tempo lo ricondussero in Italia. Fu direttore dell'ospedale governativo di Alessandria, medico capo della flotta egiziana durante la guerra di Crimea (1855), e ispettore sanitario del basso e alto Egitto. Medico di corte per parecchi decennî, accompagnò in tale qualità il viceré Sa‛īd nel viaggio da lui intrapreso nelle provincie del Sūdān (1856-57); viaggio di cui stese una breve relazione ricca di osservazioni scientifiche in varî campi: De l'Afrique Centrale ou voyage de S. A. Mohammed Said Pacha dans les provinces du Soudan, Parigi 1857. La pubblicazione fu curata da Francesco Crispi, esule allora a Parigi e legato in grande amicizia all'Abbate. Nominato membro dell'Istitnto egiziano nel 1859 e vicepresidente nel 1881, fu tra i fondatori della Società geografica khediviale, della quale nel 1890 venne nominato presidente a vita. Le sue benemerenze verso il paese e la corte gli valsero il titolo di pascià, che gli fu concesso ncl 1882. Morì al Cairo nella grave età di 90 anni, l'11 ottobre 1915. Lasciò gran numero di scritti riflettenti la medicina, le condizioni fisiche e sanitarie dell'Egitto, la storia delle scienze, e specialmente la geografia, l'archeologia egiziana, ecc., inseriti negli atti dell'Istituto egiziano, della Società geografica khediviale e dei congressi e accademie scientifiche di cui fu membro; scritti che vennero raccolti nel volume Egyptiaca, Cairo 1909.
Bibl.: G. Paladino, Lettere inedite del Crispi e del Regaldi ad Onofrio Abbate in Rass. storica del Risorgimento, 1916.