Simonetti, Onofrio
Filosofo, teologo, medico e geologo (Francavilla Angitola, Catanzaro, 1794 - Vibo Valentia 1864), allievo del dotto canonico Raffaele Potenza, divenuto poi vescovo di Gerace. A Napoli ottiene la cattedra di filosofia e matematica nel Reale Collegio Vibonese. Sono state tramandate le testimonianze di stima che ebbe da parte d'illustri contemporanei, tra i quali P. Galluppi, che gl'invia il suo plauso per un saggio su Campanella, L. Grimaldi, L. Settembrini. Lasciò inediti molti lavori, tra cui un'opera voluminosa sulla filosofia calabra da Pitagora al Galluppi. Tra le innumerevoli opere da lui pubblicate, da ricordare La filosofia di D. contenuta nella D.C. esposta ed ordinata in modo scientifico (Napoli 1845; Monteleone 1911²).
Il S. parte dalla considerazione che la " speculativa " o morale filosofia, base della teologia, non si trova in D. in modo didascalico, giacché non lo comportava l'indole del lavoro, ma sparsamente in bellissimi versi. Discute con sicurezza di specialista dei pochi notevoli " pensamenti " danteschi intorno alle scienze (circolazione del sangue, principi di attrazione e di gravità). Per il S., D. è da considerarsi senz'altro più " seguitore " della dottrina aristotelica che della platonica, e però v'innesta speculazioni platoniche, " e se alcuni pensamenti aristotelici estima falsi, ve li taglia ed allontana, e ciò dalle une e dall'altre sceglie, abbella, sintetizza e forma secondo l'impulso del suo profondo ingegno ".