onoranza (onranza; orranza)
Parola che non va oltre un certo limite cronologico dell'attività di D.: è presente infatti solo nella Vita Nuova, nel Convivio, nell'Inferno. Lo stesso va detto, a maggior ragione, per l'occorrenza di Rime dubbie XX 13: se questo sonetto è dell'Alighieri (ma più probabilmente appartiene a Dante da Maiano: cfr. l'ediz. delle Rime del Maianese, curata da R. Bettarini, Firenze 1969, 212 n. 5), va collocato fra le sue prime prove poetiche.
Nel verso è sempre con sincope, ovvero con sincope e assimilazione: ‛ onranza ' ‛ orranza ', ambedue le forme sono accolte dagli editori, che documentano così l'oscillazione dei manoscritti. Tre volte su quattro è in rima. In If IV è replicato con altri derivati di ‛ onore ' (v.).
Il suo significato normale è quello di " onore ", in varie sue accezioni: gli spiriti magni del Limbo hanno cotanta onranza [così evidente " attestato di particolare considerazione "], / che dal modo de li altri li diparte (If IV 74); Firenze non sale certo in grande orranza, in " alta e onorevole fama ", per il gran numero dei suoi cittadini incontrati nella bolgia dei ladri (XXVI 6); Amore diede un segno di speciale benevolenza per la compagna morta di Beatrice, piangendo visibilmente per lei (Vn VIII 6 9 Audite quanto Amor le fece orranza; e nel commento in prosa [VIII 7]: parlo d'alcuno onore che Amore fece a questa donna).
Nel citato sonetto di Rime dubbie XX 13 Ond'io ti priego, Chiaro, per tua orranza, / che mi consigli, è da intendersi, con un riflesso ancora feudale, nel senso dell'impegno cui è tenuto il signore a favore di chi si rivolge a lui per soccorso: come nel sonetto a Lippo Per tuo onor audir prego mi deggi (Rime XLVIII 7).
In Cv IV XXIX 4 Che fanno queste onoranze che rimangono da li antichi...?, in cui il poeta parafrasa, sintetizzandolo, un pensiero di Giovenale (VIII 1 ss.), il plurale onoranze traduce " stemmata ", " pictos vultus ", " effigies ", " veteres cerae ", ecc., del testo latino, e vale pertanto " monumenti commemorativi ", fatti o conservati in memoria degli antenati.