ontologia informatica
ontologìa informàtica locuz. sost. f. – In informatica e nella computer science si parla di o. i. in un’accezione profondamente diversa da quella tradizionale del termine in campo filosofico. La riflessione sull’o. i. è emersa in relazione allo studio dei problemi della semantica dell’informazione e dell’organizzazione di insiemi di concetti a partire dagli anni Ottanta del 20° sec. nel campo dell’intelligenza artificiale e a partire dai primi anni Novanta relativamente alla possibilità di individuare degli standard di interoperatività fra sistemi di conoscenza. Nell’ambito della computer science, Tom Gruber ha definito l’o. i. come «esplicita specificazione di una concettualizzazione» (2009). Nella progettazione di software o di database fondati su programmi che gestiscono basi di conoscenza, un’o. i. viene stabilita strutturando gerarchicamente un insieme di concetti e definendone e descrivendone le relazioni semantiche; ciò si connette direttamente con la possibilità di usare semanticamente il web (semantic web) da parte di programmi per basi di conoscenza o di motori di ricerca che producono elaborazioni automatiche. L’o. i. struttura e regola l’organizzazione di dati o anche di oggetti (digitali, logici, semantici, fisici) – per es. in una banca dati o in un sito web – e determina la possibilità di identificarli, fruirli, interrogarli da parte di un utente che produce dinamicamente opzioni di input, di output e di navigazione, come anche da parte di interfaccia o di altri sistemi con i quali scambiare informazioni o interrogazioni. Tali relazioni costituiscono un vocabolario di rappresentazioni mediante il quale programmi per basi di conoscenza rappresentano conoscenze, informazioni o dati rispettando la coerenza logica e semantica fra input e output stabilita dalle definizioni e dai vincoli disposti dall’o. i. di riferimento.