OPAVA
(ted. Troppau; Oppavia nei docc. medievali)
Città della Rep. Ceca, nella Moravia settentrionale, sulle sponde del fiume omonimo, già capitale della Slesia e oggi capoluogo di distretto.La città, sorta su un precedente insediamento mercantile, alla fine del sec. 12° costituì un'importante stazione lungo la rotta commerciale che dalla Germania portava verso la penisola balcanica e dalla Moravia verso la Polonia. Come testimoniano i ritrovamenti archeologici, il territorio dovette essere abitato dal Neolitico fino all'epoca romana, mentre successivamente, tra il sec. 8° e l'11°, è attestata la presenza di popolazioni slave.Anche se le prime fonti su O. risalgono al 1195, solo in un momento successivo, tra il 1213 e il 1220, essa divenne città; è ricordata come tale nel 1224. L'insediamento mercantile originario si era sviluppato lungo la sponda destra del fiume, nel punto in cui la c.d. strada polacca attraversava il guado. Intorno al 1124 l'insediamento venne spostato sulla sponda sinistra, in una posizione più elevata che offriva maggiore protezione; caratterizzato da vicoli allungati, esso costituì il nucleo da cui si sviluppò la città. Al principio del sec. 13° le attività commerciali furono trasferite sulla piazza del mercato inferiore, costruita allo scopo, e immediatamente dopo venne creata anche la piazza del mercato superiore; un ulteriore sviluppo fu assicurato grazie all'introduzione di nuovi privilegi. O. divenne inoltre centro amministrativo e, dalla metà del sec. 13°, cominciò a dare il nome all'intero circondario. Alla metà del Duecento fu probabilmente fondata a O. la zecca, anche se il diritto di coniare un proprio heller venne concesso soltanto nel 1433. Dal 1318 al 1348 O. divenne un principato indipendente, distinto dalla Moravia; nel 1431 la città fu colpita da un incendio.Il carattere non unitario della planimetria di O. è il risultato di un complicato processo di sviluppo urbano, venutosi a sovrapporre a una precedente situazione di insediamento. La città era circondata da una cinta difensiva - di cui non si conoscono né la datazione, né l'andamento originario -, da un fossato e dai bracci del fiume. La cinta era aperta da tre porte connesse a importanti strade: la via proveniente da Olomouc, in Moravia, giungeva in città tramite la porta Hradecká brána; la seconda via commerciale, la Krnovská, entrava invece attraverso la porta Jaktař; le strade si incrociavano nella parte sudorientale della piazza del mercato superiore, dalla quale, una volta riunite, dopo aver oltrepassato la piazza del mercato inferiore, si ricollegavano alla porta Ratiboř. La presenza di due piazze del mercato costituisce una caratteristica di Opava. All'esterno delle mura cittadine sorsero tre sobborghi: a S quello di Hradecké, a N-O quello di Jaktařské e a N-E quello di Ratiboř.Tra i più antichi monumenti architettonici conservati bisogna ricordare la sagrestia della chiesa dedicata ai ss. Pietro e Paolo a O.-Jaktař: la struttura, di impianto semicircolare, caratterizzata da massicce volte a crociera costolonate, in origine costituiva parte della chiesa, attestata alla metà del 13° secolo. Sono conservati i sedili del sec. 14° del presbiterio.Tra i grandi edifici della città va citata la chiesa dell'Assunzione della Vergine, documentata già nel 1204, appartenuta in origine all'Ordine dei Cavalieri Teutonici, chiamati in città da Přemysl Ottocaro I (1197-1230). È costruita secondo lo stile del Gotico della Slesia: un edificio in laterizio, cui si aggiungono membrature in pietra. Al lungo presbiterio pentagonale si addossano tre navate che a O si concludono con una facciata a due torri, di cui la meridionale risale alla fine del sec. 13°, mentre la settentrionale - al pari di presbiterio, sagrestia e cappella di S. Anna a S - appartiene invece già alla metà del 14° secolo. Anche la non distante cappella di S. Elisabetta presenta elementi gotici e, come la chiesa dell'Assunzione della Vergine, è appartenuta all'Ordine dei Cavalieri Teutonici. La chiesa di S. Venceslao, con annesso convento domenicano degli anni 1291-1336, presenta un imponente impianto a tre navate con presbiterio allungato e copertura con volte a padiglione; sul lato meridionale del presbiterio fu ricavata la cappella di S. Domenico. Sulle volte a crociera costolonate sono dipinti i cicli di S. Giovanni Battista e di S. Stefano. Alla chiesa si addossano gli edifici del convento fondato nel 1291 dal principe Nicola I.Al 1400 ca. risale la chiesa dedicata a s. Giovanni Battista, fondata dall'Ordine dei Cavalieri di Malta; si tratta di un edificio a tre navate con presbiterio a conclusione pentagonale e una sagrestia sul lato nord.La cappella ottagonale della chiesa della Santa Croce, costruita nel 1394 a O.-Kateřínky, è un edificio in laterizio non voltato, anche se mostra agli angoli i punti di innesto di volte a stella.Lungo l'arteria principale, presso il punto più antico dell'insediamento, venne fondato, tra il 1234 e il 1238, un convento di Francescani. Al principio del sec. 14°, nelle vicinanze sorse un monastero di Clarisse, la cui fondazione e il cui sviluppo furono legati alla casa regnante, che ne fece il proprio mausoleo dinastico.Presso il convento dei Francescani venne costruita la chiesa dello Spirito Santo, la cui parte più antica è costituita da una parete realizzata in massicci laterizi di epoca gotica, decorata all'esterno da arcate irregolari dal profilo archiacuto. La chiesa, a navata unica con una torre sul lato nord, presenta un presbiterio allungato con conclusione poligonale, mentre le cappelle laterali sono coperte da volte a padiglione a spicchi.All'inizio del sec. 15° il principe Přemek Opavský fece costruire una fortezza-castello, della cui forma originaria non resta alcuna testimonianza concreta, ma della quale si conserva un'immagine nell'Urbarium del 1586, conservato nello Zemský archív. Opere di arte medievale si trovano nello Slezké muz. e nell'Opavský dům umĕní.
Bibl.:
Fonti. - Codex diplomaticus et epistolaris Moraviae, IV-VII, Olomouc-Brno 1845-1864; Registrum St. Wenceslai, a cura di W. Wattenbach, C. Grünhagen, in Codex diplomaticus Silesiae, VI, Breslau 1865; F. Kopetzky, Regesten zur Geschichte des Herzogtums Troppau 1061-1464, Wien 1871; Codex diplomaticus et epistolaris regni Bohemiae, a cura di G. Friedrich, I-IV, Praha 1904-1965.
Letteratura critica. - V. Denkstein, K stavební historii farního kostela Nanebevzetí P. Marie v Opavĕ [Storia dell'architettura della chiesa parrocchiale dell'Assunzione della Vergine di O.], Vĕstník Matice opavské 40, 1935, pp. 58-69; J. Svátek, K stavebním zmĕnám minoritského konventu v Opavĕ [Modifiche architettoniche nel convento dei Francescani di O.], Slezský sborník 55, 1952, p. 132ss.; Z. Láznička, K počátkum mĕsta Opavy [Sulle origini della città di O.], in Opava, sborník k 10. výročí osvobození mĕsta [O., raccolta di scritti per il 10° anniversario della liberazione della città], Ostrava 1956, pp. 77-80; F. Papoušek, Opavské mincování [La zecca di O.], ivi, pp. 87-95; S. Drkal, Historie opavského zámku [Storia del castello di O.], ivi, pp. 134-164; F. Šigut, Dĕjiny kostela P. Marie a komendy Nĕmeckého řádu v Opavĕ do doby husitské [Storia della chiesa della Vergine e dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici a O. fino all'epoca ussita], Slezský sborník 67, 1969, pp. 476-489; V. Čechová, Geneze středovĕké Opavy a tržní sitĕ na Opavsku do konce 13. století [L'origine medievale di O. e la rete commerciale nel territorio di O. fino alla fine del sec. 13°], Ostrava 1970; V. Šikulová, Příspĕvek archeologie k nejstarším dĕjinám Opavy [Il contributo dell'archeologia alla storia antica di O.], Archeologické rozhledy 27, 1975, pp. 271-276; O. Káňa, Okres Opava [Il distretto di O.], Ostrava 1983; J. Bakala, Opavsko [La regione di O.], Opava 1992.B. Chropovský