open bus
loc. s.le m. inv. Autobus con il secondo piano scoperto, per visite turistiche.
• [tit.] Open bus, slalom tra doppie file e paline [testo] Un’ambulanza che non riesce a passare, strisce pedonali impraticabili e autobus che fanno fatica a fermarsi nelle aree prestabilite. È ancora caos per le strade di Roma a causa degli open bus, i giganti d’acciaio che invadono il centro. Incuranti degli ingorghi che creano, fanno salire e scendere i turisti alle fermate destinate ai passeggeri dei bus pubblici (quelli usati anche per andare al lavoro) e sostano in doppia fila. (Laura Bogliolo, Messaggero, 8 ottobre 2010, p. 43, Cronaca di Roma) • Alle ore 12.00, la strada era infatti presa d’assalto da taxi, ncc, bus e open bus. Gran parte di questi, inoltre, transitava totalmente incurante del limite di 30 km/h, nonostante lo spiegamento da guerra degli agenti della municipale in bicicletta, evidentemente troppo intenti a monitorare la marea umana con a capo il sindaco di Roma e il «rottamatore». (Ugo Cataluddi, Giornale d’Italia, 5 settembre 2013, p. 5, Italia) • Ad aggiungersi al suk dei «circonda-turisti» ci sono poi i venditori di biglietti per i tour sugli open bus. E poi, ad esempio in via del Corso e in piazza di Spagna, ambulanti che propongono l’acquisto di rose, bottigliette d’acqua ghiacciata e, novità dell’estate, imitazioni di una trottola moderna. (Laura Mari, Repubblica, 5 luglio 2017, Roma, p. II).
- Espressione inglese composta dall’agg. open ‘scoperto’ e dal s. bus.
- Già attestato nella Repubblica del 25 luglio 2007, Roma, p. IX, nella variante grafica open-bus.