open spectrum
<ë'upën spèktrëm> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Ipotesi di liberalizzazione totale delle frequenze radio per trasmissione di segnali, basata sulle moderne tecnologie radio che consenteno di non allocare le frequenze su licenza, ma di utilizzare liberamente anche medesime frequenze avvalendosi di dispositivi in grado di evitare interferenze. Questo approccio ha generato un movimento di opinione che ritiene tali tecnologie in grado di sfruttare in modo illimitato le frequenze disponibili. L’attuale modello di allocazione delle frequenze, pianificato e regolato per es. in Italia dal ministero dello Sviluppo economico, è ancora figlio delle tecnologie radio tradizionali, che prevedono per ogni frequenza un solo trasmittente in una certa area, per l’impossibilità da parte dei riceventi di raccogliere soltanto le informazioni a loro dirette.