• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

oppio

di Gaetano Di Chiara - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

Oppio

Gaetano Di Chiara

Droga tra le più antiche: può curare come uccidere

L’oppio è una droga, appartiene cioè a quell’insieme di sostanze di origine naturale (vegetale o animale) dotate di proprietà aromatiche o medicinali. L’oppio grezzo contiene molti principi attivi, alcuni dei quali sono usati anche in medicina. Di questi il più importante è la morfina che, oltre a combattere il dolore, induce uno stato di tranquillo, piacevole torpore. Per questo motivo l’oppio è spesso usato come sostanza stupefacente

L’oppio: medicina e droga

L’oppio è tra le droghe più antiche. Esso si ottiene dai frutti di Papaver somnifera (Papaveracee), pianta coltivata da secoli in regioni dal clima asciutto quali l’Europa balcanica (Bulgaria, Romania, Grecia), il Medio Oriente (Turchia), l’Asia centro-orientale (Iran, Afghanistan, India, Cina). L’oppio grezzo altro non è che il latice che fuoriesce da tagli orizzontali opportunamente praticati sulla superficie del frutto del papavero. Il latice, a contatto con l’aria, si rapprende e si ossida trasformandosi in una sostanza scura di consistenza gommosa che contiene molti principi attivi, come la morfina, la papaverina, la codeina, utilizzati nella cura delle malattie. Tuttavia, è soprattutto alla morfina che si devono gli effetti dell’oppio sull’organismo umano e animale: le sue proprietà sono narcotico-analgesiche, cioè in grado di indurre uno stato di tranquillo torpore (narcotico) o di lenire i dolori più intensi e profondi (analgesico). Questi effetti dell’oppio sono di per sé piacevoli e ciò ha fatto sì che fin dall’antichità l’oppio sia stato usato non soltanto a scopo terapeutico, ma anche a scopo puramente voluttuario.

È importante la forma di assunzione

L’oppio può venire assunto in varie forme e attraverso varie vie. Come sostanza stupefacente l’oppio è inalato sotto forma di fumo sprigionato dalla sua combustione. In questo modo sono assorbiti solamente i principi attivi che alle alte temperature diventano volatili, com’è appunto il caso della morfina.

La morfina è un alcaloide, vale a dire una sostanza organica a reazione basica (acidi e basi), poco solubile in acqua e più solubile nei grassi (lipidi). Questa proprietà, detta lipofilia, le consente di attraversare le membrane cellulari che contengono un’elevata quantità di fosfolipidi (lipidi contenenti fosforo). Quando è inalata sotto forma di vapore, la morfina attraversa facilmente le membrane degli alveoli del polmone e rapidamente passa nel sangue dal quale è trasportata al cervello dove, superata la barriera che si frappone, con le sue membrane fosfolipidiche, tra il sangue e il cervello (barriera emato-encefalica), raggiunge i siti d’azione centrali (recettori neuronali). Quella polmonare costituisce perciò la via più efficiente per assumere morfina proprio per la rapidità con cui questa raggiunge i recettori cerebrali.

Nell’uso terapeutico, invece, l’oppio è assunto per via orale, come tintura in soluzione di acqua e alcol etilico. La via orale, cioè l’assunzione per bocca, permette un assorbimento dell’oppio più lento che produce gli effetti analgesici ma non crea gli intensi effetti narcotici dell’oppio assunto per via inalatoria.

Si chiama eroina, ma non è eroica

Oggi la maggior parte dell’oppio viene coltivato per produrre una sostanza molto pericolosa per la salute umana, l’eroina, prodotto ottenuto dalla morfina attraverso un processo chimico relativamente semplice.

L’eroina, o diacetilmorfina, ha una maggiore lipofilia della morfina e penetra più rapidamente di questa attraverso la barriera emato-encefalica, ma una volta raggiunto il cervello si modifica chimicamente riconvertendosi in morfina. L’eroina è una molecola che consente perciò di veicolare più velocemente la morfina nel cervello e di aumentarne l’intensità degli effetti a livello di sistema nervoso centrale. È per questo motivo che l’introduzione dell’eroina nel commercio illegale di stupefacenti ha aumentato enormemente la pericolosità della produzione e del commercio d’oppio.

Vedi anche
morfina Alcaloide avente formula C17H19NO3•H2O. È il principale alcaloide dell’oppio (che ne contiene fino al 10-12%) e di altre piante delle Papaveracee; si può considerare un derivato del fenantrene, di struttura (formula) Si presenta in prismi incolori, di sapore amaro; è assai poco solubile in acqua, etere, ... codeina Etere metilico della morfina, detta anche metilmorfina, con formula C18H21NO3. È un alcaloide basico contenuto nell’oppio in quantità inferiore all’1% e che si ottiene durante l’estrazione della morfina o si prepara sinteticamente da essa.  ● Cristalli incolori, inodori, amari, poco solubili in acqua ... stupefacente Sostanza naturale o sintetica che, anche a piccole dosi, agisce modificando lo stato di coscienza e lo stato emotivo. 1. Aspetti farmacologici Vengono genericamente considerate stupefacente numerosissime sostanze eterogenee, quali l’oppio e i suoi derivati morfina ed eroina, la cocaina, la mescalina, ... dolore Sensazione spiacevole, dovuta all’azione di un agente che compromette l’integrità somatica, o suscitata dallo stato di sofferenza anatomica o funzionale di un organo. I tipi principali di dolore sono le nevralgie, le coliche, le cefalee, i dolore anginoidi, ischemici ecc.  ● La capacità di sentire il ...
Categorie
  • INDUSTRIA COSMETICA E FARMACEUTICA in Industria
  • FARMACOLOGIA E TERAPIA in Medicina
Altri risultati per oppio
  • oppio
    Enciclopedia on line
    Succo condensato (detto anche meconio) ottenuto per incisione delle capsule di Papaver somniferum, pianta erbacea originaria dell’Asia Minore e coltivata in India, Cina, Giappone, Afghanistan, Macedonia, Bulgaria, Turchia, Iran ed Egitto. La sua composizione è molto complessa e piuttosto varia. Solitamente ...
  • oppiacei
    Dizionario di Medicina (2010)
    Composti naturali o sintetici aventi azione simile all’oppio e, in partic., simili al suo componente principale, la morfina. Gli o. sono stati il principale presidio nel trattamento del dolore per migliaia di anni, e lo sono anche ai giorni nostri. Essi esprimono i loro effetti mimando sostanze naturali, ...
  • oppio
    Dizionario di Medicina (2010)
    Succo condensato ottenuto per incisione delle capsule immature di alcuni papaveri e in partic. del papavero da oppio (Papaver somniferum). Contiene 37 alcaloidi, fra cui morfina, codeina, narcotina, papaverina, ecc. Un tempo l’o. veniva usato, in terapia, come antidiarroico, analgesico (nelle coliche), ...
  • OPPIO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Fabrizio CORTESI Alberico BENEDICENTI . Con questo nome viene indicato il prodotto di coagulazione del lattice del Papaver somniferum L. var. album DC. È questa una grande pianta annuale della famiglia Papaveracee con radice fittonante più o meno ramificata; fusto alto da 5-15 dcm. eretto, semplice ...
Vocabolario
oppiare
oppiare v. tr. [der. di oppio1] (io òppio, ecc.). – 1. Mescolare, trattare con oppio, mettere dell’oppio in una sostanza; usato soprattutto nel part. pass. (v. oppiato). 2. Drogare qualcuno con oppio o con sostanze oppiacee. Anche fig.:...
oppiato
oppiato agg. e s. m. [part. pass. di oppiare]. – 1. agg. Di sostanza cui è stato aggiunto oppio: vino o.; sigarette oppiate. 2. Come s. m., sinon. meno com. di oppioide; con questo sign., è frequente la grafia anglicizzante opiato (v.)....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali