opposizione
Il vocabolo ricorre solo in Pg XXII 50 la colpa che rimbecca / per dritta opposizione alcun peccato, / con esso insieme qui suo verde secca: le colpe che " si contrappongono direttamente " l'una all'altra, quasi si guardassero a fronte a fronte dai punti estremi di una linea (per dritta opposizione), come appunto può dirsi dell'avarizia e della prodigalità, qui, in Purgatorio, si espiano nello stesso luogo e modo.
Il testo non presenta alcuna incertezza quanto all'interpretazione letterale. D'altra parte, la norma enunciata da Stazio non risulta applicata in altri cerchi del Purgatorio al di fuori di questo, né risulta applicabile giacché non si vede quale possa essere, ad esempio, l'eccesso contrario all'invidia, all'ira o alla lussuria; per giunta, gli eccessi contrari ai vizi capitali non sono affatto considerati nella lezione di Virgilio sullo schema penale del Purgatorio (Pg XVII 85-139).
Tutti i commentatori rilevano questa contraddizione; il Chimenz, anzi, ha tentato di risolverla proponendo, sia pure con molti dubbi, d'interpretare qui " in questo cerchio ", e di dare ad alcun il senso definito che ha talvolta in D.; secondo questa interpretazione, alcun peccato varrebbe " uno dei due peccati che qui si puniscono ".