opzioni esotiche
Tutte le o. che, per qualche caratteristica riguardante il sottostante o per condizioni relative alle modalità di prezzo o di tempo del loro esercizio, si differenziano dalle tradizionali o. di tipo semplice, dette anche o. vanilla (➔). Le più importanti fra esse, studiate in particolare da E. Reiner e M. Rubinstein, sono le opzioni asiatiche, barriera, Bermuda, cliquet, composte, digitali, outperforming, quanto.
Differiscono dalle ordinarie call o put (➔ call option; put option) per la sostituzione del valore a scadenza del sottostante con una media (aritmetica o geometrica) dei valori assunti dallo stesso in una sequenza di istanti di tempo, normalmente equintervallati, della vita dell’opzione.
Si attivano (o. in, o knock in) o si disattivano (o. out, o knock out) solo quando il cammino del sottostante tocca una barriera posta a un certo livello sopra (up) o sotto (down) il suo valore iniziale. Si possono distinguere 4 tipi di o. a barriera singola (up and in, up and out, down and in, down and out). Nelle o. con doppia barriera (una up e una down) l’attivazione o la disattivazione scattano di norma al primo contatto con una qualunque delle due barriere. Variante delle o. knock in con barriera singola (doppia) sono le o. one (double) touch, che si attivano esattamente come le o. con barriera, ma con il saldo a vantaggio del detentore fisso e percepibile immediatamente all’attivazione. In sostanza si tratta di scommesse sul raggiungimento della barriera. Sono preferite alle o. con barriera con le medesime caratteristiche da coloro che ritengono probabile sia il raggiungimento della barriera sia un successivo rimbalzo di prezzo (in basso per una barriera up, o in alto per una down) del sottostante.
Si possono esercitare solo in epoche prefissate (una sequenza di istanti equintervallati o intervalli disgiunti) della loro vita. In tal modo risultano intermedie, per quanto attiene alle opportunità di esercizio, fra le o. europee (esercitabili solo a scadenza) e quelle americane (esercitabili in qualsiasi momento della loro vita).
In questo caso si individua una sequenza di istanti, normalmente equintervallati, della vita delle o., in cui si procede a un doppio aggiustamento: un saldo provvisorio, come se le o. fossero giunte a scadenza, e una ridefinizione, a valere per il prossimo istante di aggiustamento, del prezzo di esercizio al livello raggiunto dal prezzo del sottostante.
Sono scritte non su un sottostante, ma su un’altra opzione.
Alla scadenza hanno un saldo con due sole alternative: nullo se il prezzo a scadenza del sottostante è inferiore (come nelle call) o superiore (come nelle put) a una certa soglia, pari a un fissato valore, se tale prezzo è superiore (nelle call) o inferiore (nelle put) alla soglia.
Sono scritte su un sottostante denominato in valuta differente da quella dell’opzione. Rispetto alle o. corrispondenti, nella stessa valuta del sottostante, hanno il vantaggio di proteggere automaticamente dal rischio di cambio.
Coinvolgono due sottostanti, A e B, e danno al detentore la possibilità di scambiare alla scadenza (o entro la scadenza) B con A, o più precisamente di consegnare B e ricevere A. L’o. sarà evidentemente esercitata se il rendimento (performance) di A ha superato quello di B. Nelle applicazioni ci si limita al saldo della differenza positiva fra i rendimenti di A e B.
Sono scritte su due o più sottostanti; nel senso che sono call (put) in cui il valore corrente del sottostante è sostituito dal massimo (minimo) dei valori dei sottostanti. Non vanno confuse con le o. su panieri (basket options) il cui sottostante è un portafoglio di attività finanziarie.
Differiscono dalle o. ordinarie per il prezzo di esercizio, che non è prefissato, ma è funzione del cammino del sottostante dalla creazione fino alla scadenza o all’eventuale esercizio prematuro. Per es., in un’o. lookback call (put) il prezzo di esercizio è il minimo (massimo) registrato dal sottostante dalla creazione dell’opzione.