ARIOSTO, Orazio
Pronipote di Ludovico, nacque nel 1555 Canonico custode della cattedrale ferrarese, fu amico del Tasso, col quale scambiava lettere e versi. Il Tasso sospettò che egli volesse scrivere contro la sua Gerusalemme; a torto; fu l'A. anzi a preporre gli argomenti ai canti del poema. Partecipò alla polemica intorno al Furioso con una Difesa dell'Orlando Furioso dell'A. contra alcuni luoghi del Dialogo dell'Epica Poesia di C. Pellegrini (Ferrara 1583); alla polemica sul Tasso con l'Apologia del Tasso (Ferrara 1586), sostenendo che i due poemi sono intimamente diversi. Gli rispose vivacemente un anonimo con le Differenze poetiche di Torquato Tasso contro O.A. (Verona 1587); l'A. postillò una copia dei Romanzi di G.B. Pigna, con note d'indole critica riguardanti il Furioso. Iniziò un poema, l'Alfeo, lasciandolo interrotto; compose madrigali, sonetti, canzoni, di modestissimo valore. Si ricordano di lui anche due tragedie (una dal titolo la Sidonia) e una commedia, La Strega.
Bibl.: Barotti, Mem. istoriche di letterati ferraresi, Ferrara 1792, pp. 415-17; O. Zenatti, F. Patrizio, O. Ariosto e T. Tasso ecc., Verona 1895; B. Croce, Postille mss. di Orazio Ariosto ai "Romanzi" del Pigna, in La Critica, XIX (1921), pp. 124-28; V. Vivaldi, La più grande polemica del '500, Catanzaro 1895.