COLOMBANO (Colombani), Orazio
Nacque a Verona probabilmente verso il 1554; la sua provenienza è attestata dalla qualifica di "veronese" che accompagna regolarmente il suo nome nei frontespizi delle sue opere a stampa; per di più, egli stesso si definisce "da Verona" firmando le lettere di dedica preposte ad alcune delle sue edizioni e due delle sue lettere indirizzate alla presidenza dell'Arca del Santo di Padova. La data di nascita può essere stabilita con buona approssimazione sulla base di quanto si legge nella dedica dei salmi a sei voci del 1579: essere cioè quelle le sue primizie. Secondo le abitudini del tempo, ciò significava che egli aveva compiuto il venticinquesimo anno di età.
Da quella stessa dedica si apprende anche che egli era stato allievo del cremonese Costanzo Porta, suo confratello di religione (l'Ordine dei frati minori conventuali); non sapendo tuttavia dove ciò abbia potuto aver luogo e tenendo conto dell'attività del Porta, si deve supporre che ciò sia avvenuto mentre quest'ultimo era maestro di cappella a Ravenna o a Loreto.
L'inizio della carriera vede il C. maestro di cappella della cattedrale di Vercelli nel 1579 (com'è attestato dal frontespizio dei citati salmi a sei voci); non sappiamo quanto tempo vi sia rimasto. Nell'ottobre 1583 era già a Milano, donde sottoscriveva la dedica dei Magnificat editi in quello stesso anno: probabilmente vi aveva già assunto la direzione della cappella musicale della chiesa di S. Francesco, attestata esplicitamente per l'anno successivo dal titolo dei salmi a cinque voci editi in quell'anno. Nel 1585 ricopriva il medesimo ufficio nella chiesa di S. Francesco a Brescia (come si evince dal titolo del Completorium pubblicato in quello stesso anno); doveva rimanervi per poco, poiché nel corso del medesimo anno assumeva la direzione della cappella musicale di una delle più ragguardevoli chiese del suo Ordine, quella di S. Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. Occupò quell'ufficio fino al 1591: oltre alle attestazioni dei titoli di tre opere a stampa (i salmi a nove voci del 1587 e i madrigali del 1588 e del 1590), giova ricordare che il C. stesso, scrivendo alla presidenza dell'Arca del Santo di Padova il 6 genn. 1592, adduceva come migliore credenziale professionale quella di "esser stato sei anni maestro di cappella di Venezia".
Il C. lasciò Venezia per recarsi a Urbino, dove fu attivo come maestro di cappella di quella cattedrale dal 3 maggio 1591 al 30 marzo 1592; avendo concorso alla direzione della cappella musicale del Santo di Padova, ne riuscì eletto il 26 maggio 1592. Durante il viaggio da Urbino a Padova, effettuato nel giugno di quell'anno, sostò a Pesaro "per appresentare una opera mia al Serenissimo Signor Duca dedicata a Sua Altezza" (come da lettera alla presidenza dell'Arca del Santo dell'8 giugno 1592).
Nella prestigiosa sede padovana egli si trovò a dirigere uno dei complessi musicali più ragguardevoli dell'epoca: infatti, oltre ai fanciulli cantori (i "fratini" dell'attiguo convento) che costituivano la voce di soprano, egli poteva disporre di almeno una dozzina di cantori adulti (un sopranofalsettista, tre contralti, sei tenori, tre bassi), e di alcuni strumentisti (due violini, un cornetto, un trombone e due organi). Poco dopo il suo arrivo egli dedicava alla presidenza dell'Arca il Completorium a otto e nove voci, ricevendone come ricompensa venti ducati (deliberati nella seduta del 29 dic. 1592); riconfermato nell'incarico il 9 giugno 1593 con lo stipendio di cento ducati, alla fine dello stesso anno (precisamente il 10 dicembre) si vedeva sospesa la cappella musicale per motivifinanziari (egli tuttavia riceveva il 31 di quello stesso mese un compenso di venticinque ducati per la dedica di un'imprecisata opera musicale alla presidenza). Pochissimo tempo dopo - il 23 febbr. 1594 - la cappella musicale veniva reintegrata e il C. confermato, però con lo stipendio ridotto a ottanta ducati. Agl'inizi di marzo del 1595 egli risultava da tempo indisposto, tant'è che la presidenza incaricava di supplirlo il confratello Placido Gambuti (di Rimini): appena, un mese dopo, il 1° aprile, veniva eletto come suo successore Costanzo Porta, senza che del C. venga fatto cenno. Sulla natura dell'indisposizione, che sembra essere stata fatale al C., forse getta qualche luce una sua lettera alla presidenza dell'11 apr. 1593 nella quale, oltre a chiedere un aumento di stipendio fino a 120 ducati (cioè nella misura già goduta dal suo predecessore: ma la richiesta verrà accolta solo in parte) egli accennava ad un "malinconico humore che quasi infermo mi tiene".
Se ne ignorano il luogo e la data di morte, avvenuta successivamente al marzo del 1595.
La produzione del C. comprende tre raccolte di salmi vespertini, una di Magnificat, due di salmi per la compieta, due di motetti e due di madrigali: Armonia superdavidicos vesperarum psalmos maiorum solemnitatum... quinis vocibus, cum duobus canticis Beatae et Immaculatae Virg. Mariae, Brescia, V. Sabbio, 1584; Harmonia super vespertinos omnium solemnitatum psalmossex vocibus decantanda, Venezia, Ang. Gardano, 1579; Ad vesperas davidice modulationes in omnibus totiusanni solemnitatibus... novem vocibus cum cantico B. Mariae Virginis, ibid., G. Vincenti, 1587; Li dilettevoli Magnificat composti sopra li otto toni a nove voci, accomodati per cantar esonar in concerto, con uno a quatordeci voci a 3 chori, ibid., G. Vincenti & R. Amadino, 1583; Completorium etcantiones vulgo nuncupatae falsi bordoni sex ordinibus distinctae quinis vocibus super octo tonos decantandae, Brescia, T. Bozzola, 1585. Ad completorium psalmi duplices: Primi octonis, nonisque vocibus Secundi concinendi, cumantiphonis solitis B. Virginis Mariae, Venezia, R. Amadino, 1593; Quinque cantiones quinis vocibus Concinendae, una cumTe Deum laudamus, Brescia, V. Sabbio, 1580; Liber secundus sacrarumcantionum quinque, sex, novemque concinendarum vocibus una cum letaniis Imm. Virg. Mariae, Venezia, R. Amadino, 1592; Libro secondo de madrigali acinque voci, ibid., R. Amadino, 1588; La fausta selva... madrigali a tre voci... libro primo, ibid. 1590.
Le enciclopedie musicali Ricordi e Utet elencano anche un Completoriumperfectum quattro voci, Venezia, R. Amadino, 1599, e The New Grove Dict. annovera Il primo libro de' madrigali a 5 voci, Venezia 1587 (seconda edizione) che non trovano riscontro nel repertori bibliografici.
Numerose le composizioni sparse in antologie a stampa; tra cui: Fatto il mesto Giacinto, in Novelli ardori, primo libro de madrigali a quattrovoci di diversi eccell. autori, Venezia, R. Amadino, 1588, ripreso in Il vago alboreto di madrigaliet canzoni..., Anversa, Phalèse, 1597; Sete Angela, in Giardinetto de madrigali et canzonette a tre voci, Venezia, R. Amadino, 1588; Te Deum a cinque voci, in Corollariumcantionum sacrarum, Norimberga, Gerlach, 1590; un salmo, in Liber primuspsalmorum qui in ecclesia decantantur ad vesperas quinque vocibus, Venezia, R. Amadino, 1590; In exitu Israel, in Sacra omium solemnitatum psalmodia vespertina... quinque vocibus, ibid. 1592; All'apparir di Dori, in Il trionfo di Doridescritto da diversi et posto in musica asei voci, Venezia, Gardano, 1592 e successive sei ediz., in lingua tedesca; Al fin le braccia, in Florindo e Armilla canzon pastorale... acinque voci, Venezia, R. Amadino, 1593; Dolce mia cara vita, in Madrigali de diversi a quattro voci, ibid. 1598; Bonum estconfiteri Domino, in A. Mortaro, Missarum atque sacrarum cantionum novem vocibus liber tertius, ibid. 1606; Clara dies hortus Nympha, in Musicalische Streitkräntzlein... mit 6 Stimmen, Norimberga, Wagenmann, 1612; Tirena mia e Il piè vago, in Il Helicone madrigali de diversi... a cinque voci, Anversa, Phalèse, 1616.
Tratto caratteristico di alcune delle opere individuali a stampa del C. è quello di contenere una composizione musicale in onore del dedicatario: così il canone a sei voci OClemens accipe et protege per padre Clemente Bontadosi O.F.M. conv. (ministro generale dell'Ordine) nell'Armonia... quinis vocibus del 1584; il madrigale Le note ond'io vesti quel puro canto per Cesare Negrollo nei Li dilettevoli Magnificat del 1583; le Quinque cantiones del 1580 altro non sono che un carme latino in cinque sezioni (di Bernardino Butiri) in onore del concittadino e confratello padre Camillo Tacheti; infine i primi due madrigali del Libro secondo (1588) sono un encomio per Alfonso II d'Este (Al tuo pregiato nome e Ilgiovane Pastore).
Uno sporadico assaggio d'indagine nelle composizioni sacre ha permesso di constatare nel C. il possesso di una tecnica contrappuntistica corretta e scorrevole (ma sarebbero da indagare in particolar modo Li dilettevoli Magnificat); piùinteressante egli si rivela nel Libro secondo de madrigali, la cui qualità compositiva e le cui peculiarità di scrittura sono da porre in relazione diretta con la destinazione alla corte di Ferrara, in quel momento uno dei centri musicali piùesclusivi della penisola: il citato madrigale Il giovane pastore / Di tre celesti Dive è non solo allusivo del celebre "concerto delle dame" ma è appunto concepito per tre voci di soprano (piùun contralto e un tenore).
Fonti e Bibl.: Padova, Arch. della presidenza dell'Arca del Santo: Registro IX delle Parti, cc. 129v, 139, 157, 167v, 172, 175; Registro X, cc. 16, 17v; R. Eitner, Bibliographie der Musiksammelwerke, Berlin 1877, ad Indicem; E.Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens, Berlin 1892, sub voce; G. Gaspari, Catal. della biblioteca del Liceo musicale di Bologna, II, Bologna 1892; III, ibid. 1893, ad Indicem; G. Tebaldini, L'arch. musicale della cappella Antoniana, Padova 1895, pp. 16 s.; B. Ligi, La cappella musicale del duomo d'Urbino, in Note d'arch. per la storia music., II (1925), pp. 62 s., 84 s.; F. Bussi, Piacenza, Archivio del duomo. Catalogo del fondo musicale, Milano 1967, pp. 35, 74, 116; E. Hilmar, Die Musikdrucke im Dom zu Faenza, in Symbolae Historiae Musicae. H. Federhofer zum 60. Geburtstag, Mainz 1971, pp. 72 s.;A. Sartori E. Grossato, Docum. per la storia della musica al Santo e nel Veneto, Vicenza 1977, pp. 18 ss.; Répertoire international des sources musicales. Recueils imprimés XVIe-XVIIe siècles, pp. 341, 347 s., 358, 363, 377, 380; Idem. Einzeldrucke vor 1800, sub voce.