MALAGUZZI VALERI, Orazio
Nacque a Forlì, con il gemello Claudio, il 18 ag. 1910, in una nobile famiglia originaria di Reggio nell'Emilia, da Guido, chimico impegnato nell'industria saccarifera, e da Emanuela Fabris. I reiterati spostamenti di sede cui il nucleo familiare era costretto a causa del lavoro del padre non consentirono ai due fratelli una regolare frequenza delle scuole pubbliche per il completamento del primo ciclo di studi: preparati dai genitori, essi sostennero i vari esami privatamente fino alla soglia della maturità classica, che conseguirono in un liceo statale. Trasferitisi a Genova, dove al padre era stata affidata la direzione tecnica dell'Eridania, iniziarono ambedue gli studi medici.
Claudio si sarebbe distinto nel settore della patologia e della clinica medica: autore di pregevoli ricerche sulla patologia del ricambio e sulle malattie reumatiche, percorse una brillante carriera universitaria, pervenendo alla direzione della cattedra di clinica medica dell'Università di Bari. Importante, tra i suoi lavori, è la monografia Le malattie del collageno (Roma 1955). Morì a Roma il 23 nov. 1994.
Superato il primo triennio del corso a Genova, il M. si trasferì all'Università di Padova, dove si laureò con il massimo dei voti e la lode il 14 luglio 1933. Abilitato all'esercizio della professione dopo l'esame di Stato sostenuto a Roma nel successivo dicembre, negli anni accademici 1933-34 e 1934-35 usufruì di un posto di perfezionamento in clinica pediatrica presso il Collegio nazionale medico della Scuola normale superiore di Pisa, e conseguì i diplomi di specializzazione in puericultura nel 1934 e in pediatria nel 1935. Presso l'Università di Pisa aveva nel frattempo cominciato a frequentare l'istituto di patologia generale, dove seguì corsi di perfezionamento che lo formarono al metodo della ricerca sperimentale e gli consentirono di acquisire una solida preparazione laboratoristica; nel contempo frequentava anche la clinica pediatrica, e il titolo conferitogli nel 1934 di assistente volontario con l'incarico di svolgere le funzioni di capo reparto segnò l'inizio della sua carriera accademica. Nel 1937, vincitore di un posto di perfezionamento, frequentò la clinica pediatrica dell'Università di Budapest; quindi fu a Vienna, ospite del laboratorio per la tubercolosi dell'Istituto statale sieroterapico. Ripresa in modo esclusivo l'attività nella clinica pisana, fu nominato assistente straordinario nel maggio 1938 e nell'ottobre 1940 assistente di ruolo; nella sessione 1939-40 conseguì la libera docenza in clinica pediatrica, che gli fu confermata definitivamente nel 1950. Nell'ottobre 1940 conseguì il diploma di specializzazione in radiologia e terapia fisica presso l'Università di Firenze.
In quel periodo iniziale della sua attività medico-scientifica il M. condusse numerosi studi sperimentali e indagini cliniche di patologia e di fisiologia infantile, tra i quali: l'effetto della trasfusione con sangue pretrattato con formolo sugli animali resi anemici (Quelques modifications exercées par la formaldéhyde sur l'agglutination des globules rouges, in Boll. della Sezione italiana della Soc. internazionale di microbiologia, VII [1935], pp. 257-259; Su alcune modificazioni indotte dal formolo sulla agglutinazione dei globuli rossi, in Boll. dell'Istituto sieroterapico milanese, XIV [1935], pp. 937-946; Influenza della trasfusione di sangue eterogeneo formolizzato nella anemia sperimentale da acetilfenilidrazina nel coniglio, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, X [1935], pp. 453-455; Influenza della trasfusione eterogenea formolizzata nell'anemia sperimentale da salasso nel coniglio, ibid., pp. 546-548; Osservazioni sperimentali sulla trasfusione eterogenea formolizzata, ibid., XI [1936], pp. 127-129; Influenza della trasfusione di sangue omogeneo e eterogeneo formolizzato sulla rigenerazione ematica di conigli anemizzati, in Boll. dell'Istituto sieroterapico milanese, XVI [1937], pp. 620-634); i fenomeni di allergia aspecifica riscontrabili nelle forme tubercolari (Allergia aspecifica nella tubercolosi, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, XI [1936], pp. 125-127, in collab. con L. Michelazzi); le modalità di isolamento e di coltura del bacillo di Koch (Ricerche sperimentali sulla tecnica di isolamento del bacillo di Koch dal sangue, in Boll. dell'Istituto sieroterapico milanese, XVII [1938], pp. 329-344); il reperto di bacillemia tubercolare nell'infanzia (Ricerche sulla bacillemia tubercolare nell'infanzia, ibid., XVIII [1939], pp. 11-20); l'etiopatogenesi della cardiopatia scarlattinosa, con la ricerca di una possibile relazione tra entità della sintomatologia clinica e, rispettivamente, peso corporeo e anemia nei soggetti malati, indagata in collaborazione con P. Kiss durante il soggiorno a Budapest (Zur Ätiologie des "Scharlachherzens", I, Das Verhältnis zwischen klinischen Symptomen und Körpergewicht, in Archiv fur Kinderheilkunde, CXIV [1938], pp. 203-207; Zur Ätiologie des "Scharlachherzens", II, Das Verhältnis zwischen klinischen Symptomen und Blutarmut, ibid., pp. 207-214); lo studio della lipemia nei bambini normali (Sulla lipemia infantile in condizioni fisiologiche, in Riv. di clinica pediatrica, XXXVII [1939], pp. 833-864); la descrizione di forme insolite o rare di patologia infantile (Considerazioni sull'eziologia della meningite linfocitaria benigna a proposito di un caso di natura diplococcica, ibid., pp. 520-534; Su una rara sindrome clonica degli occhi e dei muscoli scheletrici (oftalmo-mio-clonia) in un caso di atassia cerebellare acuta, in Riv. di patologia nervosa e mentale, LIV [1939], pp. 103-131).
Richiamato alle armi in occasione del conflitto mondiale e inviato in Africa settentrionale, il M. dal 1 ag. 1941 al 16 nov. 1942 fu comandato a dirigere il laboratorio chimico-batteriologico d'armata. Rientrato in Italia alla fine del '42, dopo aver prestato servizio a Roma presso l'ospedale militare del Celio, fu preposto alla direzione del laboratorio centrale degli ospedali militari di Cesenatico. Dopo il settembre 1943 riprese l'attività universitaria: trasferitosi nella clinica pediatrica dell'Università di Roma diretta da G. Frontali, dall'anno accademico 1943-44 fu incaricato dell'insegnamento della semeiotica pediatrica nella scuola di perfezionamento in pediatria e il 16 genn. 1944 venne nominato primo aiuto di ruolo. Incaricato di svolgere il corso di dietetica infantile presso la scuola di perfezionamento in dietetica degli Ospedali riuniti di Roma, impartì ogni anno lezioni di puericultura alle allieve e specializzande in pediatria delle scuole convitto Regina Elena degli ospedali Riuniti e della Croce rossa italiana. Nella clinica romana diresse, dopo averlo riorganizzato, il reparto radiologico fino al 1950; inoltre, dal 1948 fu responsabile del padiglione pediatrico Maria Pia del policlinico Umberto I, strutturato in un reparto lattanti, uno divezzi e uno di chirurgia infantile.
Riprese l'attività scientifica con nuovi studi e ricerche su vari argomenti di patologia e clinica pediatrica: tra i più significativi, i lavori eseguiti in collaborazione con M. Midulla sulla terapia antibiotica e sul trattamento con streptomicina della meningite tubercolare: Successi e insuccessi della penicillina, in Clinica nuova, I (1945), pp. 179-185; Concentrazioni di streptomicina nel liquor durante il trattamento della meningite tubercolare, in Atti del XIX Congresso di pediatria, Stresa, 1948, Fidenza 1948, pp. 371-373; Influenza dell'acido paraminobenzoico sullo sviluppo di alcuni germi in presenza di penicillina, ibid., pp. 373-375; Concentrazione di streptomicina nei liquidi organici del bambino, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, XXIV (1948), pp. 217-221; Metodo per la determinazione della streptomicina nei liquidi organici, ibid., pp. 221-224; Ulteriori ricerche sulle concentrazioni di streptomicina nel liquor durante il trattamento della meningite tubercolare, in Pediatria internazionale, I (1948), pp. 375-396, con la collaborazione anche di L. Di Paolo. Sintetizzò infine questi contributi nell'articolo Il liquor nella meningite tubercolare trattata con streptomicina, ibid., pp. 397-426.
Nel 1950 l'Alto Commissariato per l'igiene e la sanità pubblica istituì presso la clinica pediatrica dell'Università di Roma il Centro per la malattia emolitica del neonato, del quale il M. curò l'organizzazione e assunse la direzione. Cominciò allora a dedicare un costante e appassionato interesse allo studio di questa grave patologia infantile: con una serie di conferenze illustrò ai medici del Lazio e delle regioni limitrofe la natura della malattia e le possibilità di operarne la profilassi e la terapia; costituì un gruppo specialistico attrezzato per eseguire la salasso-trasfusione nei neonati che ne erano affetti; attivò un servizio di controllo per le gestanti.
Dopo la scoperta negli anni Quaranta dell'antigene Rh e la preparazione dell'immunsiero specifico, fu dimostrato il rapporto causale tra malattia emolitica del neonato, o eritroblastosi fetale, e l'isoimmunizzazione della gestante Rh negativa nei confronti del prodotto del concepimento Rh positivo. Il M. intuì tempestivamente l'importanza di tale patologia e al suo studio recò importanti contributi clinico-scientifici, estendendo le sue osservazioni ai casi di incompatibilità materno-fetali nell'ambito del sistema AB0 (Sul trattamento prenatale della malattia emolitica del neonato, in Arch. italiano di pediatria e puericultura, XII [1948], pp. 209-221; Su un caso di ittero nucleare da isoimmunizzazione anti-A, in Acta pediatrica Latina, VI [1953], pp. 823-838; Crisi emolitiche dopo trasfusione di sangue con anticorpi immuni anti-A1 e anti-B, in Minerva pediatrica, VII [1955], pp. 683-688; Osservazioni elettrocardiografiche in corso di salassotrasfusione in neonati affetti da malattia emolitica, in Arch. italiano di pediatria e puericultura, XVII [1955], pp. 363-378, in collab. con A. Seganti - E. Varcasia; La malattia emolitica del neonato da incompatibilità nel sistema A-B-0, in Riv. di clinica pediatrica, LVII [1956], suppl., pp. 504-515; Moderni orientamenti nella profilassi dell'immunizzazione anti Rh, in Minerva medica, LX [1969], pp. 1503 s.). Al XXXII congresso italiano di pediatria, tenutosi nel settembre 1967 a Menaggio presso Como, fu correlatore sul tema generale La malattia emolitica del neonato da incompatibilità nel sistema AB0 e l'encefalopatia bilirubinica, ed espose Introduzione e Conclusioni, in Atti, Fidenza 1967, rispettivamente pp. 7-10 e 179-184.
Nell'Università di Roma, per l'anno accademico 1959-60, dopo il collocamento a riposo di Frontali, il M. fu incaricato della direzione della cattedra di clinica pediatrica; dal successivo anno scolastico, infine, assunse la direzione di una neo istituita cattedra di pediatria convenzionata con il S. M. Ordine di Malta, alla quale dal 1964-65 fu affidata anche la gestione del reparto neonati delle cliniche ostetriche della facoltà medica. Gli fu conferito il titolo di cavaliere del S. M. Ordine di Malta.
Dei numerosi lavori pubblicati dal M. si ricordano ancora: Sul trattamento delle leucemie infantili con antifolici, ACTH e cortisone, in Pediatria internazionale, IV (1954), pp. 95-187; Il controllo della sindrome adrenogenitale congenita e i risultati della prolungata terapia prednisonica, in Arch. italiano di pediatria e puericultura, XXIII (1962), pp. 189-201, in collab. con G. Natoli; Terapia con desametasone della sindrome adreno-genitale congenita, in Clinica pediatrica, XLVI (1964), pp. 607-616, in collab. con G. Natoli; Attuali tendenze nella dieta del bambino divezzo, in Minerva pediatrica, XVIII (1966), pp. 600-604; Il destino del neonato very low birth weight, ibid., XXVI (1974), pp. 1907-1910; Forcipe, ventosa e cesareo dal punto di vista del neonatologo, in Annali di ostetricia, ginecologia e medicina perinatale, IV (1976), pp. 234-242, in collab. con S. Ottaviano. Il M. collaborò alla seconda edizione del Manuale di pediatria diretto da G. Frontali, Torino 1948, e curò, con G. Maggioni, il volume Scritti in onore del prof. G. Frontali in occasione del 35 anno di insegnamento, edito a Roma nel 1959.
Il M. lasciò l'insegnamento per raggiunti limiti di età nel 1979. Era stato uno dei fondatori della Sezione laziale della Società italiana di pediatria, della quale fu per molti anni presidente.
Morì a Roma il 14 febbr. 1993.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite dai familiari. Necrologio, in Riv. italiana di pediatria, XX (1994), p. 193; O. Malaguzzi Valeri, Curriculum vitae e elenco delle pubblicazioni, Roma 1955; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 297, 302, 391-393; II, pp. 504 s.; Annuario pediatrico italiano 1978, Padova 1978, pp. 122, 260; G. Maggioni - A. Signoretti, L'alimentazione del bambino sano e malato, Roma 1983, pp. 209, 214; G. Maggioni, La pediatria italiana fra cronaca e storia. Roma, in Riv. italiana di pediatria, XVII (1991), suppl. 3, p. 26; Id., Congressi nazionali con titoli delle relazioni, ibid., XXVI (2000), suppl. 4, pp. 14, 16; I. Farnetani - F. Farnetani, O. M.V.: la vita, in Quaderni italiani di pediatria, IV (2005), p. 406; I. Farnetani - F. Farnetani, O. M.V.: l'attività scientifica, ibid., p. 406; M.C. Gallorini - F. Farnetani - I. Farnetani, History of haemolytic disease of the new born in Italy, in La Pediatria medica e chirurgica, XXVII (2005), 5, suppl., p. 38.