RAIMONDO, Orazio
Avvocato e uomo politico italiano, nato a San Remo nel 1875, morto ivi l'11 gennaio 1920. Ancora studente di liceo, già iniziava la sua attività pubblica, fondando la Parola Socialista e parlando nelle piazze; processato e condannato al confino a Tortona nel 1893, continuò tenacemente la sua propaganda socialista. Addottoratosi in giurisprudenza e datosi all'avvocatura, acquistava presto gran fama come penalista: fama sempre più rassodata da alcuni processi clamorosi, come il processo Tiepolo (1913). Lo stesso prestigio di oratore, straordinariamente efficace, lo seguì alla Camera dove egli entrò nel 1913, come deputato socialista per Sanremo. Dal partito socialista doveva però uscire in seguito alle decisioni del congresso di Ancona, che dichiaravano l'incompatibilità fra l'appartenenza al partito e l'appartenenza alla massoneria, alla quale il R. era anche iscritto; e d'altronde poco più tardi la questione dell'intervento italiano nella guerra mondiale rendeva ancor più netta l'antitesi fra il R., interventista, e il partito. Durante la guerra mondiale ebbe varie missioni di carattere politico (in Russia, nel 1917); fu uno dei fondatori del Fascio parlamentare di difesa nazionale. Nelle elezioni del novembre 1919 fu eletto deputato per Genova nella lista democratica fascista. Aveva fondato, a Genova, il giornale L'Azione.