MEI, Orazio Vincenzo
– Nacque a Pisa da Francesco e da Alessandra Vittoria Santi Mariotti; fu battezzato il 26 maggio 1731. In famiglia erano musicisti lo zio Nicola Mei, organista, e il padre, secondo violino presso la chiesa di S. Stefano dal 1728 sino alla morte (29 genn. 1765).
Il M. studiò con G.C.M. Clari, se si presta fede all’informativa votata dai dodici consiglieri dell’Ordine dei Cavalieri di S. Stefano il 18 marzo 1749 per scegliere il nuovo maestro della cappella.
Del M., secondo classificato, veniva messa in luce l’attività di accompagnatore in duomo e altrove, quasi un segno di quella maestria all’organo che fra il marzo e l’aprile 1758 motivò l’incarico al M. di valutare il restauro del celebre strumento di A. Della Ciaia.
Agli anni Cinquanta parrebbe risalire la frequentazione del genere melodrammatico: Ipermestra (da A. Salvi) apparve nel 1754 al teatro Pubblico di Pisa, mentre per l’allestimento del Demetrio (da Metastasio) a Lucca nel 1758, uno degli spettacoli registrati come «centoni» nelle cronache dell’epoca, il M. compose le arie destinate al castrato G. Belli.
Non è possibile stabilire se le esperienze teatrali del M. si interrompessero nel novembre 1759 con la nomina a organista del duomo di Pisa in luogo dello zio; il nome di quest’ultimo, alle volte, sostituisce quello del M. nei registri di uscita, forse in qualità di supplente, a meno di non supporre ripetute inesattezze. L’incarico consisteva nel presenziare alle funzioni in cui cantava tutta la cappella e di fornire e suonare il cembalo durante la settimana santa; tale attività favorì l’esercizio nella composizione di musica sacra, come attestano la buona accoglienza di un oratorio del M. (testo di G.M. Sanminiatelli) il 16 ag. 1761 nella chiesa di S. Francesco, per la festa di S. Gioacchino, e quella d’un vespro il 22 novembre nella chiesa di Michele in Borgo.
I tempi erano maturi per una progressione di carriera e l’opportunità fu il trasferimento da Livorno a Firenze di C.A. Campioni, giacché bisognò nominare un nuovo maestro di cappella e organista della collegiata.
L’evento viene sempre raccontato attraverso l’ottica parziale di F.M. Gherardeschi (cfr. Barandoni, pp. 268-276), sebbene presso l’Archivio di Stato di Firenze si conservi il fascicolo con acclusa la data dell’elezione del M. per rescritto del 14 luglio 1763. Il governatore di Livorno stese una relazione sui nove concorrenti (F. Mazzinghi, Gherardeschi, il M., C.A. Meli, A. Nenci, G.M. Rutini, D. Zamparelli, F. Zanetti, F. Ricci, costui supplicante per Volterra) sulla base dei memoriali ricevuti da Firenze, del parere degli Operai della collegiata e di eventuali altre notizie, esprimendosi a favore di F. Mazzinghi, che deteneva l’interim. Ciononostante, il Consiglio di reggenza volle sentire Campioni, il quale caldeggiò il M., «più capace sì per le sue qualità, talenti e costumi oltre molt’anni di servizio in qualità d’organista (nel qual eccede)», che ottenne così il posto.
Il M. visse a Livorno venticinque anni, nei quali emersero appieno il talento e l’intensità della sua musica, come dimostra la recensione lusinghiera della Gazzetta toscana allo Stabat Mater (23 marzo 1774).
Morì a Livorno il 1° marzo 1788.
Della copiosa produzione del M. poco resta in biblioteche italiane ed estere. Musica vocale sacra: Introitus In Die Resurretionis a 4 voci e orchestra (Livorno, Biblioteca dell’Istituto Mascagni, Fondo livornese, Duomo, 9); Laetatus sum a 4 voci e orchestra (Pisa, Arch. della Primaziale, 722); Stabat Mater a 4 voci e archi (Stoccolma, Staten Musikbibliothek, 4SO-R); Mottetto per soprano e orchestra (University of California, Berkeley Music Library, MS.59.A-H). Musica vocale profana: arie: Lo credo lo spero (1756) per tenore e archi (Ibid., MS.95); Quel labbro adorato, Pietà mi svegli in seno, Scherza il nocchier talora (Demetrio, Lucca 1758) per soprano e orchestra (Chicago, Newberry Library, VM2.3.I88a); Quel labbro adorato (altra copia: Montecassino, Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino, 6-F-10/20); Non fia mai che il mio tesoro per tenore e orchestra (Berlino, Staatsbibliothek, Mus., 30.131). Musica strumentale: per cembalo: 2 sonate, 1774 (Louisville, KY, Music Library, Profana, 130); sonate I, IV e VI (Genova, Biblioteca del Conservatorio, N.1.6.7.; Sc. 40); sonata (Londra, British Library, Add. Mss., 31589); sonata (Stoccolma, Staten Musikbibliothek, P-R).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Consiglio di reggenza, Minute di dispacci, 58 (13 maggio 1749); Dispacci originali, 108, n. 4 (16 luglio 1749); Protocolli di rescritti, 133, n. 64 (31 luglio 1749); 147, n. 534 (14 luglio 1763); Rescritti, 446, n. 64 (31 luglio 1749); 530, n. 534 (14 luglio 1763); 812 (Ordine di S. Stefano), 25 (27 febbraio, 18 marzo 1749); Pisa, Archivio diocesano, Parrocchia dei Ss. Clemente e Margherita, Stati d’anime, anni 1760-1766, 8; ibid., Registro dei morti, anni 1733-1771, c. 218; Ibid., Biblioteca di S. Caterina, Mss., 161-162: [J.A.] Lucchetti, Memorie dei suoi tempi. Notizie di fatti pubblici della nostra città di Pisa e delle città circonvicine, 16 agosto e 22 nov. 1761, 1° marzo 1788; Gazzetta toscana, 1774, n. 13; 1777, n. 48; 1778, n. 10; 1787, n. 41; 1788, n. 47; C. Gervasoni, Nuova teoria di musica ricavata dall’odierna pratica, Parma 1812, pp. 41, 182-184; F. Pera, Appendice ai ricordi e alle biografie livornesi, Livorno 1887, p. 136; P. Vigo, Saggio di bibliografia livornese, II, in Miscellanea livornese di storia e di erudizione, I (1894-95), p. 91; A. Pellegrini, Spettacoli lucchesi nei secoli XVI-XVII e XVIII, Lucca 1914, p. 540; A. Bonaventura, Musicisti livornesi, Livorno 1930, pp. 13 s.; C. Floros, Musicisti livornesi: C.A. Campioni, in Rivista di Livorno, V (1955), pp. 137, 144; Genova. Biblioteca dell’Istituto musicale «N. Paganini»: catalogo del fondo antico, a cura di S. Pintacuda, Milano 1966, p. 310; F. Baggiani, G.C.M. Clari, Pisa 1974, p. 33; E. Roche, O. M., in The Musical Times (London), CXVI (1975), p. 273; F. Baggiani, I maestri di cappella nella chiesa conventuale dei Cavalieri di S. Stefano, in Bollettino stor. pisano, LII (1983), p. 143; Catalogue of pre-1900 vocal manuscripts in the Music Library, University of California … , a cura di J.A. Emerson, Berkeley 1988, p. 64 n. 284; R.L. Weaver, Report on the Ricasoli collection, in Atti del XIV Congresso della Società internazionale di musicologia, Torino 1990, III, p. 325; P. Nardini violinista e compositore. Atti del Convegno … 1994, a cura di F. Marri, Livorno 1996, pp. 7, 13, 89, 101; M. Santini, Le sonate per cembalo di O. M., tesi di laurea, Università degli studi di Pisa, a.a. 1998-99; S. Barandoni, F.M. Gherardeschi (1738-1808): musicista «abile e di genio» nel Granducato di Toscana, Pisa 2001, pp. 25, 35, 276 s., 345-347; M. Santini, O. M. maestro di cappella della collegiata di Livorno, in Nuovi Studi livornesi, IX (2001), pp. 83-106; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, V, pp. 63 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, VI, pp. 422 s.; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, II, p. 101; III, pp. 480 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, XVI, p. 287.
F. Menchelli-Buttini